La strage di Brandizzo è arrivata anche a Montecitorio.
Le commissioni riunite di Trasporti e Lavoro hanno ascoltato prima l'Ad di RFI, Gianpiero Strisciuglio, e poi Cgil, Cisl, Uil e Ugl, per capire come impedire che stragi simili possano ripetersi.
Strisciuglio ha esordito rinnovando il cordoglio suo e dell'azienda per quanto accaduto.
Ma ha anche spiegato di non poter entrare "nel merito di aspetti in corso di accertamento da parte dell'autorità competente", per rispetto dell'indagine della procura di Ivrea.
L'ad di Rete Ferroviaria Italiana ha difeso le procedure di sicurezza dell'azienda, ricordando le certificazioni e il funzionamento del sistema integrato di gestione della sicurezza di RFI e aggiungendo di aver istituito una "commissione di indagine, presieduta da autorevoli esponenti del mondo accademico, i cui esiti saranno messi prontamente a disposizione delle autorità competenti".
Rispondendo a una domanda del deputato di Leu Federico Fornaro, quanto alle penali per il mancato rispetto dei tempi, alle modalità dei controlli e all'estensione del sistema di regole anche alle imprese subappaltatrici, Strisciuglio ha confermato che si trattava di un subappalto sottoposto alle stesse regole e che le penali "sono previste contrattualmente", ma mantenendo inderogabile "il principio secondo cui l'attività di manutenzione prevede intervalli temporali garantiti".
Sulla modalità di svolgimento dei controlli «a sorpresa», l'Ad si è riservato di fornire alla commissione "tutto il set di controlli previsti all'interno del sistema della sicurezza", ma sempre "compatibilmente con l'indagine della magistratura".
L'Ad di RFI ha quindi ribadito che il sistema della sicurezza prevede "corpose forme di controlli", e che il rispetto delle regole riguarda tanto il personale dell'azienda quanto quello "delle ditte appaltatrici e subappaltatrici".
Per il manager "i lavori di manutenzione che comportano determinate modalità, come ad esempio il caso di occupazione dei binari con attrezzature, mezzi o persone, devono essere sempre effettuati in assenza di circolazione dei treni".
Le procedure, quindi, garantirebbero la sicurezza, il problema è se vengono sempre rispettate.
I rappresentanti dei sindacati, ascoltati subito dopo, hanno insistito su come sia necessario non creare nuove regole e procedure, ma far rispettare quelle esistenti.
Il segretario confederale Cgil Francesca Redavid ha chiesto la creazione di una procura specifica per gli incidenti sul lavoro, con competenze specifiche e giurisdizione sull'intero Paese.
Giorgio Graziani della Cisl ha reclamato il varo di una "vera strategia nazionale su salute e sicurezza", ricordando che siamo "l'unico paese Ue che non ce l'ha", mentre Ivana Veronese della Uil ha ribadito la richiesta di introdurre il reato di "omicidio sul lavoro".
Fonte Il Giornale