Dopo un secolo e mezzo di onorato servizio è calato il sipario sullo scalo merci di Bergamo.

La città perdere uno snodo importante per il trasporto del materiale delle aziende bergamasche e del resto della Lombardia, senza sapere quando né dove aprirà il prossimo.

A darne notizia è L'Eco di Bergamo secondo il quale "C’è sul tavolo l'ipotesi Cortenuova e con essa la proposta di MSC e Gruppo Vitali, partner nella società Csf srl (Cortenuova Freight Station), per un investimento di 300 milioni di euro, con una parte pubblica da 60 milioni, su un’area di 350mila metri quadrati, sia per lo scalo merci che per il polo intermodale. «Serve fare presto», hanno ripetuto in questi giorni i rappresentanti delle istituzioni – che ieri non hanno più voluto intervenire sulla vicenda – ma l’intesa auspicata è ancora di là da venire".

Ad assistere alla partenza dell’ultimo treno, c’erano i titolari delle due aziende che negli ultimi decenni hanno operato sullo scalo merci della città, Andrea Callioni per Cisaf e Roberto Todisco per Lotrafer. 

Nelle loro parole, riporta sempre L'Eco di Bergamo, c’è amarezza e anche un pizzico di rabbia: «Sono dispiaciuto, perché siamo qui da 60 anni e perché non si è mai riusciti a trovare una soluzione – dice Callioni –.

Non si può demandare al privato la realizzazione di un’infrastruttura che ha una valenza pubblica. Noi abbiamo fatto la nostra parte: abbiamo portato sul tavolo almeno 2-3 soluzioni concrete, ma non se n’è mai fatto nulla».

«D’ora in poi si viaggerà molto di più sulle strade, con costi ed inquinamento destinati a crescere», dice Roberto Todisco.

Per la cronaca l'ultimo treno a lasciare lo scalo è stato di Mercitalia Rail.

Alla trazione la 494 005.

Foto di Davide De Carli

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