Il 30 agosto a Roma, nel corso di una conferenza stampa presso la Casa dei Cavalieri di Rodi, il Presidente e il Direttore generale di TELT hanno annunciato i nomi delle imprese che si sono aggiudicate la gara d’appalto internazionale per lo scavo del tunnel di base del Moncenisio in Italia.
L’appalto del valore di 1 miliardo di euro è stato assegnato al raggruppamento binazionale composto da Itinera (mandataria), Spie Batignolles e Ghella.
Con questo contratto si completano le assegnazioni di tutti i lavori per lo scavo dei 57,5 km del tunnel ferroviario sotto le Alpi cofinanziato da Europa, Francia e Italia.
I lavori sono realizzati in Val di Susa (Piemonte) a partire dal cantiere già attivo nell’area della Maddalena di Chiomonte con l’impiego, al picco delle attività, di oltre 700 lavoratori.
Le imprese, che si insedieranno nei prossimi mesi, realizzeranno il tratto di tunnel fino all’imbocco di Susa, oltre alle gallerie tecniche connesse.
Sono previsti 91 mesi di lavori per un totale di 28,5 km di scavi: oltre alle due canne del tunnel di base si devono realizzare anche la galleria Maddalena 2, da dove scenderanno le frese, le gallerie di connessione, i rami di collegamento tra le due canne, il sito di sicurezza di Clarea e la galleria artificiale all’imbocco est di Susa.
Per lo scavo a partire dal sito di sicurezza di Clarea fino a Susa è previsto l’utilizzo di due frese dual mode, in grado cioè di cambiare le proprie modalità di avanzamento a seconda della tipologia di terreno che devono affrontare.
Queste TBM, infatti, sono macchine dotate di una testa con cutters rotanti che possono scavare in roccia dura o in terreno “morbido” (costituito cioè da sabbia o ghiaia).
In presenza di questo terreno più friabile la fresa viene quindi configurata per contrastare il fronte esercitando una contropressione attiva che le consente di avanzare in sicurezza.
Questo è previsto avvenga in un tratto di circa 1,5 km nel sottoattraversamento della Val Cenischia.
Nel corso dei lavori saranno estratti 2,3 milioni di metricubi di materiali che saranno riutilizzati fino al 60% all’interno del “cantiere unico” della sezione internazionale.
É stata una gara complessa per la quale sono pervenuti quasi 7.000 documenti.
Nelle valutazioni, al criterio economico è stato affiancato un criterio tecnico che ha per prima cosa analizzato la qualità delle soluzioni proposte sia dal punto di vista dei tempi di realizzazione, sia rispetto alla sostenibilità ambientale e all’inserimento lavorativo.
In particolare, nel contratto è stato richiesto alle imprese di garantire la fornitura di energia proveniente da fonti rinnovabili.