Per l’annuncio ufficiale è questione di giorni, al massimo di qualche settimana, ma l’accordo, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarebbe ormai stato raggiunto.
Ne è sicura La Stampa che cita fonti vicine alla trattativa.
Il gruppo Mediterranean Shipping Company di Gianluigi Aponte starebbe dunque per a imbarcare nel suo impero fatto di navi, terminal portuali, strutture logistiche, treni, aerei e camion la compagnia ferroviaria privata italiana Italo.
Il colosso con sede a Ginevra valuta il 100% della società oltre 4 miliardi di euro. A vendere la quota di maggioranza è il fondo americano Gip, già socio di MSC in Til, la società, tra le più grandi al mondo, che gestisce i terminal portuali di MSC.
Secondo La Stampa a vendere le loro quote saranno quasi tutti gli azionisti della società privata di trasporto ferroviario ad alta velocità dei passeggeri in Italia.
Gip possiede oggi il 72,6% di Italo. L’11,5% appartiene ad Allianz, il 7,6% a Infra Investor, lo 0,6% a MoLagers.
Il restante 7,7% è di soci italiani che hanno venduto a Gip e hanno poi deciso di reinvestire: Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo, Giovanni Punzo, Isabella Seragnoli, Alberto Bombassei e Peninsula Capital. A suo tempo Gip aveva acquisito Italo per 2,4 miliardi.
Secondo alcune fonti, il fondo Usa potrebbe riacquistare una quota intorno al 30% della compagnia ferroviaria che controlla anche i pullman di ItaloBus. Pure Allianz sarebbe interessata a conservare la propria partecipazione.
Di Italo, in ogni caso, il gruppo di Aponte avrà la maggioranza assoluta, almeno il 51%.
L’operazione consentirebbe a MSC di continuare a investire nella logistica non solo delle merci.
Lo scopo sarebbe quello di mettere in rete il trasporto dei passeggeri e la compagnia da crociera del gruppo, settore che ogni anno porta in Italia oltre 13 milioni di turisti, generando un impatto economico superiore a 15 miliardi di euro e attivando oltre 125 mila posti di lavoro, tra diretti e indiretti.
Secondo il quotidiano di Torino già si prefigurano ambiziosi piani di sviluppo di Italo fuori dall’Italia: in Spagna, Francia e Germania, lungo le dorsali ad alta velocità disegnate dall’Unione Europea.
Una strategia che ricalcherebbe quella delle Ferrovie dello Stato, con l’ad Luigi Ferraris che pochi giorni fa ha annunciato l’intenzione di offrire sempre più collegamenti ad alta velocità fra l’Italia e le principali città europee come Berlino, Amsterdam e Bruxelles approfittando della liberalizzazione del sistema ferroviario europeo iniziata nel 2019.