Dopo il deragliamento di un treno merci lo scorso 10 agosto, la galleria di base del San Gottardo rimarrà chiusa al traffico merci e passeggeri per più tempo del previsto.
Stando a una prima ricostruzione, la causa del deragliamento sarebbe da imputare alla rottura di una ruota. Per chiarire le cause dell'incidente, il Servizio d'inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI), l'organo responsabile delle inchieste nell'ambito dei trasporti pubblici, ha inviato degli esperti sul luogo.
Secondo quanto riportato in un’inchiesta condotta dai giornali del gruppo “CH-Media”, l’Ufficio federale dei trasporti (UFT), nel 2019, aveva già messo in evidenza i problemi dei treni merci.
Nello specifico, in un rapporto di quattro anni fa si diceva che "il livello di sicurezza prefissato» per i treni merci «non è ancora stato raggiunto".
Inoltre, si scriveva che gli standard di qualità prefissati non fossero stati rispettati in misura considerevole. Ad esempio, durante le ispezioni sui convogli, erano state scoperte "pastiglie dei freni difettose". Si è parlato poi di "buchi nei teloni delle unità di carico" e di "difetti delle ruote".
Considerato quanto accaduto di recente, il contenuto del rapporto è ancora più di stringente attualità. A tale proposito, Mark Siegenthaler, portavoce dell’UFT, ha dichiarato ai giornali CH-Media che le carenze individuate all'epoca riguardavano, soprattutto, "danni alle superfici di rotolamento".
Dopo la scoperta delle carenze nel 2019, l'UFT aveva annunciato che avrebbe intensificato la collaborazione con le autorità di vigilanza. E tuttavia, già nel 2020, l'UFT stesso aveva fatto notare che il settore dei trasporti e della logistica non aveva ancora svolto i propri compiti.