È un'estate rovente sui binari della regione Lazio e non solo per il caldo afoso che da giorni attanaglia la città.

Il trasporto ferroviario è in crisi con numeri che lasciano poco spazio all'immaginazione.

Ventinove treni cancellati dal 4 al 7 luglio, altri 66 fino al 22 luglio, poi l'ulteriore riprogrammazione che prevede la soppressione di 250 treni al giorno dal lunedì al venerdì e di 85 il sabato.

Questi i numeri della debacle che racconta nella edizione di oggi Il Messaggero e che sarebbe da attribuire al caldo eccessivo che avrebbe provocato un'anomala usura dei bordini delle ruote dei convogli non permettendo loro di potere essere messi in servizio rispondendo a tutti i requisiti di sicurezza.

Una situazione che andrà avanti fino a settembre ma per la quale, secondo il quotidiano romano, la Regione Lazio vorrebbe ora chiedere il conto per i forti disservizi patiti dai suoi cittadini, pendolari e turisti.

Ieri sera il presidente della Regione, Francesco Rocca, avrebbe scritto agli AD delle due aziende esprimendo "forte preoccupazione in ordine alla gravità della situazione che si sta delineando", chiedendo ulteriori azioni per risolvere il problema che sta letteralmente lasciando a piedi migliaia di utenti.

"Considerata la progressiva estensione di tale fenomeno all'intera rete del Lazio e la perdurante incertezza sulle cause di natura tecnica che stanno determinando la messa fuori servizio di un numero sempre più elevato di treni - afferma - si invitano codeste Aziende a rafforzare con ogni consentita urgenza le azioni poste in essere al fine di mitigare i disagi all'utenza".

La missiva prelude alla decisione di chiedere l'applicazione delle penali sul contratto di servizio. Un'operazione che formalmente si potrà effettuare solo a gennaio 2023 quando potrà essere presentata la lista di tutte le corse cancellate e di tutti i treni con composizione eventualmente modificata. 

"Attueremo qualsiasi provvedimento nei confronti degli enti responsabili dei disservizi, così come la richiesta di penali", afferma l'assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera.

Si preannuncia tuttavia, secondo Il Messaggero, una battaglia sulle penali.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato si sarebbe raccomandato più volte di soprassedere dall'applicazione delle penali nei suoi confronti visto il carattere eccezionale della vicenda.

Inoltre il dover spedire un numero tanto elevato di convogli nelle officine di Campania, Marche e Puglia, sta richiedendo spese supplementari non previste nella convenzione con la Regione.

I treni, infatti, necessitano di interventi di tornitura aggiuntivi e continui data la previsione di durata delle ruote molto inferiore rispetto al normale.

Le criticità erano state osservate, in primis, soprattutto sulla linea FL3 Roma-Viterbo, quindi sulla FL1 Orte-Fiumicino aeroporto, la FL 2 Roma-Tivoli e sul Leonardo Express.

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