Lo sciopero dei treni, terminato alle 15 di ieri dopo l'intervento del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini che ne ha ordinato il dimezzamento, fa ancora discutere.
La decisione non è infatti andata giù ai sindacati che hanno deciso di impugnarla: "Abbiamo fatto ricorso al Tar perché la precettazione è stato un errore clamoroso, noi abbiamo rispettato le leggi", ha annunciato il segretario della Cgil, Maurizio Landini al Tg3.
"Le aziende e il governo - ha lamentato - hanno avuto due mesi di tempo e non hanno fatto nulla, noi non avevamo altri strumenti".
Altissime le adesioni tra tutti i lavoratori con tante cancellazioni tra i treni non garantiti e ritardi tra quelli che sono circolati, secondo i dati della Filt Cgil, che ha precisato come l'adesione media nazionale è stata dell'80%, con punte fino al 100%.
I ferrovieri di Trenitalia e Italo - spiega il sindacato - "hanno risposto in massa alla protesta" indetta a seguito "dell'incapacità" di due aziende di "chiudere due vertenze" aperte da mesi, ma anche "contro un'ordinanza vergognosa" del ministero dei Trasporti.
A Milano sono stati cancellati il 50% dei treni, in Sardegna l'adesione alla protesta ha sfiorato il 100%, mentre in altre regioni come Puglia e Sicilia si è arrivati a punte del 90%.
Diversi disagi quindi per i passeggeri che sono stati costretti a riprogrammare i propri viaggi e per i pendolari che si sono dovuti organizzare in altro modo.
"Capisco e sostengo i diritti delle migliaia di lavoratori del comparto ferroviario, ma non si potevano lasciare a terra milioni di lavoratori. Ho chiesto di dimezzare, i sindacati non lo hanno fatto, ho precettato", ha commentato Salvini all'assemblea di Confagricoltura, aggiungendo: "Sono assolutamente orgoglioso di aver permesso a milioni di italiani di non rimanere a piedi".
Frase questa che ha, però, innescato una nuova polemica con i sindacati.
"Se Salvini è orgoglioso di aver ridotto la capacità dei lavoratori di manifestare per i propri diritti, crediamo che questo orgoglio non sia coerente con il ruolo di ministro che ricopre", ha tuonato il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, denunciando che quello che è accaduto rappresenta "una pagina nera per il nostro Paese".