Nella giornata di ieri un Frecciargento effettuato con un ETR 485 si è bloccato alle porte di Roma.
Non abbiamo elementi per capire cosa sia andato storto durante il viaggio, se sia "colpa" del treno o di qualche evento esterno, ma l'occasione è propizia per fare il punto su questi convogli targati Fiat Ferroviaria.
Si tratta, scansiamo subito ogni dubbio, di ottimi treni, che hanno sempre svolto egregiamente i compiti a loro assegnati e che vengono manutenuti al meglio.
Ciò nonostante, sono pur sempre convogli che ormai hanno almeno 25 anni di servizi alle spalle che probabilmente iniziano a farsi sentire.
Il treno n.32, protagonista in negativo della giornata di ieri, è stato consegnato nel dettaglio nel 1997 entrando in servizio regolare l'anno successivo.
Da allora ha macinato milioni di chilometri percorrendo in lungo e in largo la Penisola e incappando anche in qualche inevitabile inconveniente d'esercizio.
Sebbene tutti i convogli che fanno parte del Gruppo siano stati più volte riqualificati per rispondere sempre meglio alle esigenze della clientela, probabilmente anche per loro è giunto il momento di capire cosa fare da grandi.
Discorso analogo, ma paradossalmente anche più urgente, sarebbe da fare per gli ETR 460, con i primi che sono stati costruiti quasi 30 anni fa.
Che anch'essi siano treni sicuri non ci piove, ma l'affidabilità e il confort interno iniziano a lasciar desiderare, soprattutto se paragonati a quelli dei Frecciarossa 1000 che ormai sono il lustro delle Ferrovie dello Stato non solo in Italia ma anche in Europa.
A titolo meramente di curiosità, vale la pena ricordare che gli ETR 470, coevi agli ETR 480, sono stati ritirati dalle ferrovie svizzere SBB CFF FFS nel 2015.
Quelli di Trenitalia circolano oggi in Grecia per Hellenic Trains ma hanno subito un revamping molto approfondito prima di essere nuovamente impiegati in servizio commerciale.
A questo punto è forse il caso di pensare a qualcosa di analogo anche per gli altri due gruppi.
A dirla tutta, svestendo per un attimo i panni degli appassionati, per gli ETR 460 monotensione sarebbe probabilmente più logico il pensionamento mentre per gli ETR 485 un profondo revamping magari per poi far parlare anche a loro il greco.
Quel che è certo è che sono tutti mezzi che allo stato attuale non sembrano essere più in grado di rispondere alle esigenze dei viaggiatori e una decisione sul loro futuro sembra ormai improcrastinabile.