Il Comune di Novara dice ufficialmente “no” alle barriere antirumore progettate da RFI lungo le linee ferroviarie Torino - Milano e Alessandria - Arona.
E’ infatti in preparazione una delibera con la quale - con il supporto di una approfondita relazione tecnica - il sindaco Alessandro Canelli “approderà” il prossimo 21 giugno a Roma, alla conferenza dei servizi, per ribadire la netta contrarietà dell’Amministrazione comunale al progetto.
Una contrarietà "già espressa nel 2019 durante una precedente conferenza dei servizi - ricorda l’assessore all’Urbanistica Valter Mattiuz - e che ora andremo a ribadire con il supporto di un documento ufficiale che speriamo sarà avallato dall’intero Consiglio comunale".
La delibera, dopo un passaggio in commissione, passerà infatti alla discussione del Consiglio nella prima seduta utile dopo quella dell’8 giugno, che sarà dedicata esclusivamente alle variazioni di bilancio.
Quella del Comune non sarà soltanto una scelta politica. "Abbiamo il conforto di una serie di pareri tecnici - conclude Mattiuz - che ribadiscono che di quel progetto non è possibile salvare nulla. Il nostro sarà un 'no' senza se e senza ma".
Intanto il Comitato per il benessere del cittadino ha fatto sapere che promuoverà una nuova raccolta di firme per dire no alle ormai famose barriere antirumore progettate da RFI a ridosso della abitazioni di Sant’Antonio e Vignale.
Il presidente Roberto Esposito nei giorni scorsi ha preso visione della documentazione ricevuta da RFI, nella quale si specifica che il progetto non cambia.
In sostanza la società del Gruppo FS non ha accolto né la richiesta del Comune di utilizzare lungo la Torino - Milano unicamente pannellature trasparenti, perché non servirebbero allo scopo, né quella di ridimensionare quelle sulla Alessandria-Arona a seguito della prevedibile riduzione del traffico merci dopo l’entrata in esercizio del “baffo” ferroviario.
"In pratica - ha detto Esposito - RFI sostiene che il traffico merci potrà essere assorbito dal “baffo” solo una volta completata la configurazione finale del nodo di Novara. Cosa di cui si parlerà solo nel 2030-2035...".
"Abbiamo scritto al sindaco - ha ricordato Esposito - che ci ha risposto che il Comune dichiarerà in conferenza dei servizi la propria contrarietà al progetto. Ma non ha voluto fissarci un incontro per parlarne... Cosa che sappiamo in altri Comuni è successo.
A Chiavari, ad esempio, c’è stata una vera e propria sollevazione popolare e RFI è dovuta ritornare sui suoi passi.
Se oltre al parere dell’Amministrazione il sindaco porterà in conferenza dei servizi anche le firme di tanti cittadini, forse la presa di posizione potrà essere ancora più netta".