Sarebbe fallita la ricerca di ISC - Interporto Servizi Cargo di un partner per risollevarsi dalla crisi finanziaria e negoziare coi creditori una composizione della crisi.

A questo punto, secondo quanto riporta Affaritaliani, si apre la strada della liquidazione per una delle principali società attive nel trasporto merci con licenza di impresa ferroviaria, controllata dall’Interporto Campano di Nola.

Qualche giorno fa, infatti, il tribunale di Nola avrebbe ammesso la società al concordato semplificato.

Ma nel consiglio d’amministrazione svoltosi precedentemente per approvare la richiesta di procedura il presidente Alfredo Di Gaetani ha prima presentato i numeri del bilancio 2022 chiuso con 24 milioni di euro di ricavi segnato però da una perdita di 3,4 milioni di euro e da un patrimonio netto negativo di 4,2 milioni. 

Poi ha ricordato il che il mancato “accordo di partnership con un primario operatore intermodale”, ha costretto l’azienda “a prendere in considerazione un’ipotesi di intervento di natura liquidatoria, individuata nel concordato semplificato”.

ISC nata nel 2009 e che impiega 130 persone era diventata una realtà di primo piano nei trasporti intermodali tra il sud, il nord Italia e l’Europa: ha servito sessanta destinazioni in tutta Europa e solo nel 2021 ha movimentato oltre 2600 treni.

La società di Nola aveva poi siglato con RFI un accordo quadro decennale che assegnava alla stessa ISC l’85% della capacità disponibile in orario notturno della linea ad alta velocità tra Bologna e Firenze per far transitare treni merci intermodali a grande sagoma P400.

Ma difficoltà di tipo tecnico legate anche ai costi di manutenzione di una linea praticamente tutta in galleria, non avevano mai fatto decollare questa ipotesi di servizio.

Fonte Affaritaliani

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