Dopo aver accennato ieri ai vantaggi del Blues anche in regioni dove all'apparenza sembrano poter essere sfruttati meno, come Friuli Venezia Giulia e Sardegna, facciamo oggi qualche importante integrazione dando anche qualche interessante novità.
Il nuovo convoglio di Trenitalia si sta infatti distinguendo già in questi primi mesi di servizio per la sua grande versatilità che lo porterà, oltre che ad essere un sostituto di mezzi più obsoleti (ALn 668, ALn 776, ecc...), a giocare un ruolo di primo piano nel trasporto regionale e non solo in diverse zone d'Italia.
Tornando ad esempio al Friuli Venezia Giulia, grazie alla possibilità di operare con tripla alimentazione (elettrica, Diesel e a batteria), il treno potrebbe essere utilizzato su collegamenti - al momento non presenti ma di possibile futura istituzione - che contemplano passaggi su linee elettrificate e non.
In tal senso sarebbe ipotizzato il loro utilizzo oltre confine in territorio sloveno, approfittando di una diversa propulsione laddove non presente l'alimentazione elettrica, ad esempio tra Gorizia e Nova Gorica.
Ricordiamo che nel 2025 le due città saranno Capitale Europea della Cultura e non si potrebbe dare un segnale migliore di unità che con un collegamento ferroviario ora non presente, magari con un pensiero su Lubiana.
Non va inoltre dimenticata - e qui il riferimento è alla Sardegna - la possibilità degli spostamenti a batteria nei depositi, ad esempio verso le platee di lavaggio, una soluzione decisamente più ecologica del Diesel che comunque su questi treni sfrutta sistemi di nuovissima generazione.
Tutto, come già rimarcato nel precedente articolo, aspettando l'elettrificazione che una volta realizzata permetterà al treno di spostarsi via pantografo tra Cagliari e Oristano e col Diesel sul resto della rete.
Tornando alla versatilità del treno, essa sarebbe ampiamente sfruttata su alcuni collegamenti che da anni sono richiesti dalla clientela, ad esempio quelli tra Roma e Siena, con l'utilizzo possibile di tutte e tre le propulsioni, elettrica in Direttissima dove il treno potrebbe andare brillantemente a 160 km/h, Diesel da Chiusi alla periferia di Siena e a batteria nel centro città.
Versatilità che il treno potrebbe offrire anche in Calabria.
Stando a quanto ci è stato comunicato dalla Direzione Tecnica di Trenitalia, nei primi mesi del 2024 partiranno infatti le consegne dei sette Blues denominati "Hybrid City".
I convogli saranno utilizzati per i collegamenti Intercity tra Reggio Calabria e Taranto in sostituzione delle composizioni ordinarie con D.445 e carrozze, portando una ventata di freschezza sulla Jonica anche grazie a una nuova livrea diversa da quella dei treni regionali e soprattutto alla presenza della 1a classe.
Cambiando regione, dovrebbe ormai essere prossimo alla consegna anche il primo Blues per il Lazio che dopo le corse prova effettuate nei giorni scorsi attende solo di essere presentato e di entrare in servizio tra Roma e Rieti.
Ma non è tutto. Stando a quanto ci è stato comunicato, si starebbe studiando la possibilità in futuro di attrezzare un Blues "Full Hybrid" togliendo la sezione Diesel e dando maggiore spazio alle batterie e permettendo al convoglio di coprire tratte più "importanti" solo con questo tipo di propulsione.
Il Blues, insomma, è un treno versatile sul quale Hitachi Rail e Trenitalia puntano molto.
Che al momento in alcune regioni possa non essere utilizzato al pieno delle sue possibilità è probabilmente vero, ma è altrettanto innegabile che nel prossimo futuro questo treno è destinato a cambiare le regole del gioco nel trasporto regionale e Intercity nella nostra Penisola.