La filiale merci delle ferrovie francesi SNCF sarebbe in grave pericolo.
A sostenerlo è Le Parisien che si basa sui risultati di un'indagine della Commissione europea sugli aiuti concessi a Fret SNCF dal 2007 al 2019.
Le conclusioni sono state tratte a fine gennaio, ma all'epoca si pensava che non ci sarebbero state sanzioni.
Oggi, tuttavia, il tono non è più lo stesso. Una fonte di Le Parisien conferma che i dipendenti sono “preoccupati” e che stanno attraversando “un momento difficile”.
La problematica sarebbe riconducibile a "dai 4 ai 4,3 miliardi di euro" di aiuti pubblici dati a Fret SNCF" che non rispetterebbero le "norme dell'Unione europea sugli aiuti di Stato".
Secondo Le Parisien, la procedura contro la compagnia merci può andare fino in fondo.
L'accordo sarebbe semplice: Fret SNCF dovrà rimborsare 5,3 miliardi di euro.
Tale ipotesi, qualificata come “il peggior scenario possibile” dal management della controllata, porterebbe semplicemente alla liquidazione.
L'altra soluzione sarebbe invece la negoziazione.
Nella sua nota inviata internamente ai dipendenti, la direzione evoca l'idea di una "grande trasformazione di Fret SNCF" in modo che per la Commissione europea sia "sufficientemente diversa dalla vecchia da non ereditare l'obbligo di rimborsare l'aiuto".
Anche in questo caso, tuttavia, Bruxelles chiederebbe garanzie, e sicuramente un cambio di statuto giuridico e una riduzione dei dipendenti.
Questo punto pone già un problema, tanto più che in dieci anni la controllata è passata da 15.000 a 5.000 dipendenti.
"Non possiamo permetterci di indebolire ulteriormente l'azienda con l'ennesima ristrutturazione, mentre la posta in gioco del trasferimento modale è enorme", fanno sapere dai sindacati.
In ogni caso l'attività di manutenzione dovrebbe scomparire, ma la dirigenza promette già che i dipendenti interessati saranno "accompagnati e/o riclassificati all'interno del gruppo" e soprattutto che "non ci saranno licenziamenti".
La direzione si dice ancora "determinata con il governo, a tutelare i dipendenti e a mantenere l'azienda all'interno del gruppo SNCF" escludendo qualsiasi privatizzazione.