Sui tanti guasti e disagi che si sono verificati negli ultimi mesi sulla linea ferroviaria italiana, è intervenuto oggi il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini.
Il ministro ha detto che: "paghiamo una fragilità infrastrutturale importante, causata da troppi anni senza investimenti e ambizione. Ho chiesto a RFI un cambio di passo“.
Secondo il ministro, infatti, le fragilità del sistema sono note da anni, mentre si è registrato anche un aumento di persone che decidono di utilizzare i treni al posto dei mezzi privati, di fatto intasando le linee che non riescono a reggere il colpo.
Dal conto loro, invece, i vertici di RFI, hanno attestato che la media di puntualità delle linee regionali tocca la soglia del 93%, che per l’Alta Velocità è pari al 74% (rispetto al 67 registrato nel 2022).
Le dichiarazioni del ministro arrivano dopo la pubblicazione dei dati forniti da Assoutenti e sindacati di categoria, che rilevano che i treni in Italia sembrano essere sempre più un problema, tra guasti, interruzioni e ritardi eccessivamente frequenti e in preoccupante aumento.
In particolare, sembra pesare una mancata pianificazione degli investimenti in passato, che potesse rendere le linee ferroviarie più efficienti ed al passo con una società che decide sempre di più di viaggiare con i treni, con un notevole divario tra Nord Italia e Sud, a discapito ovviamente di quest’ultimo.
I numeri, negativi, sui treni nel nostro Paese dimostrano, insomma, una situazione che, se lasciata allo sbando, rischia di causare sempre più disagi ai consumatori.
In particolare, secondo Assoutenti, nei soli ultimi tre mesi, i guasti infrastrutturali sono aumentati del 25% rispetto agli anni precedenti, mentre a livello di ritardi si parla di un 10% in più, che pesa soprattutto sulle linee regionali rispetto all’Alta Velocità.