Hupac si appella alla politica affinché intervenga a sostegno del trasporto delle merci su ferrovia evitando che sulle strade ci siano sempre più camion.

A preoccupare l'azienda non è tanto che lo scorso anno ha visto il proprio fatturato scendere del 2,1% a 668,9 milioni, quanto il fatto che i prezzi dei trasporti su gomma siano sempre più concorrenziali rispetti a quelli dei treni.

Un andamento che nei primi tre mesi di quest'anno si è tradotto in una flessione dei trasporti del 10-15%.

La delicata della situazione è stata illustrata giovedì scorso a Zurigo dai vertici della società durante la presentazione dei conti del 2022 che ha fatto registrare una diminuzione delle spedizioni dell'1,8%.

Con 7,6 milioni di franchi di utile, il risultato è comunque giudicato soddisfacente.

Vengono però chieste misure di supporto da parte degli enti pubblici per stabilizzare il trasporto combinato in un contesto delicato segnato dall'impatto dei lavori alla rete in Germania, dalle catene di approvvigionamento globali perturbate e dalle incertezze causate dalla guerra in Ucraina.

Ma soprattutto da un'evoluzione dei prezzi che vede quelli del trasporto ferroviario aumentare in modo significativamente superiore a quelli su strada.

Il caro-energia mette sotto pressione soprattutto le industrie ad alta intensità energetica, come quelle siderurgiche, chimiche e cartarie.

Il carico di base del trasporto combinato in Europa si sta di conseguenza riducendo, ha affermato presidente Hans-Jörg Bertschi della società che l'anno scorso ha effetuato 1,104 milioni di spedizioni stradali nel traffico combinato strada/rotaia e nel trasporto marittimo dell'entroterra.

Il traffico transalpino attraverso la Svizzera ha subito un calo del 2,1% a 585.000 spedizioni. Quello attraverso l'Austria via Tarvisio è invece cresciuto del 9,7%. Mentre i trasporti di ERS Railways dai porti del Mare del Nord hanno registrato una flessione del 3%.

Fra le misure auspicate da Hupac figurano ad esempio una sospensione temporanea della riduzione annuale dei sussidi di trasporto e il mantenimento dell'Autostrada viaggiante - ossia il trasporto di camion su rotaia tra Friburgo in Brisgovia (D) e Novara (I) - fino al 2028 (che una commissione del consiglio degli Stati chiede di fermare nel 2026).

Nonostante la situazione, Hupac continua a investire creando le condizioni per la crescita futura.

E in tal senso il gruppo, come sottolineato dall'amministratore Michail Stahlhut, non ha potuto che accogliere con favore la decisione del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni di finanziare il terminal Milano Smistamento.

Sarà realizzato in joint venture con Mercitalia Logistics entro il 2026 e permetterà di accelerare notevolmente lo sviluppo del traffico dai porti italiani verso la Svizzera e la Germania meridionale.

Altri progetti sono in fase di realizzazione a Piacenza, a Novara e a Busto Arsizio-Gallarate.

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