Sta sollevando grandi polemiche il progetto di inviare i rifiuti prodotti da Roma al termovalorizzatore di Westelijk Havengebied, alle porte di Amsterdam.
L'accordo siglato qualche giorno fa dall'amministrazione della capitale prevede il trasporto su ferrovia di 900 tonnellate di rifiuti a settimana.
Arrivati nei Paesi Bassi, i rifiuti verranno inceneriti generando energia elettrica.
L'intera operazione comporta un viaggio di 1.600 chilometri dell'immondezza che prevede un passaggio anche attraverso le Alpi.
E proprio questo transito sta facendo discutere in Svizzera creando grandi polemiche perché, secondo i politi elvetici, andrà ad intensificare il traffico sulle nuove trasversali ferroviarie alpine di San Gottardo, Ceneri e Loetschberg, costate la non trascurabile cifra di 24 miliardi di franchi e che sono state realizzate per favorire il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia.
Le opere ferroviarie, scrivono i media svizzeri, non sono state realizzate "allo scopo di spostare immondizia - che può essere benissimo smaltita in loco - tra una nazione e l’altra".
E la sua opinione la dà anche la politica elvetica.
"È una follia", ha tuonato il parlamentare del Partito socialista Bruno Storni, che teme che il passaggio continuo di rifiuti romani attraverso le Alpi svizzere possa penalizzare il traffico di passeggeri in alcuni tratti ferroviari che si trovano già ai limiti operativi.
“È evidente che le discariche inquinano ma che senso ha opporsi a un termovalorizzatore per poi bruciare quella stessa immondizia nei Paesi Bassi, dopo un viaggio di 1.600 chilometri?”, si chiede Storni.
“Stiamo sussidiando i container sui treni allo scopo di trasferire su rotaia il traffico esistente, ma non nuovi tipi di trasporti”, ha aggiunto il parlamentare elvetico, che ha annunciato battaglia contro l'accordo di esportazione dei rifiuti.