Gli italiani (per fortuna) si stanno svegliando (alleluja) e sono sempre più quelli che le barriere antirumore davanti alle loro case non le vogliono.
Alla già nutrita lista di cittadini che già si oppongono, si aggiungono in questi giorni quelli di Vignale, quartiere a nord di Novara.
I residenti della zona invieranno una lettera al sindaco Alessandro Canelli per sollecitare un incontro ufficiale.
Motivo della protesta il progetto da parte di RFI che prevede l’installazione di barriere antirumore lungo la linea ferroviaria a due binari che dalla stazione si dirige verso nord, per poi dividersi dopo “trivio” di Vignale nelle tratte per Varallo (da tempo chiusa), Borgomanero e Arona.
Quello delle barriere, che dovrebbero raggiungere un’altezza superiore ai 7 metri, è una soluzione che da tempo preoccupa diverse famiglie che vivono a ridosso della ferrovia che non vogliono ritrovarsi davanti al naso un vero e proprio "muro di Berlino", né essere prigionieri nelle loro abitazioni che, peraltro, si svaluterebbero.
Assodato il fatto che RFI è obbligata ad adoperarsi per ridurre il rumore e non lo fa quindi per "divertimento", le soluzioni devono essere altre, almeno in determinate circostanze.
E gli italiani sembrano averlo capito dopo aver accettato per anni passivamente l'orrore di queste barriere che deturpano irrimediabilmente il paesaggio.