Si sta svolgendo proprio in questo fine settimana la manifestazione a Porte Aperte nel deposito della Spezia Migliarina.
Un evento ormai imperdibile, non solo per quanti amano il mondo delle ferrovie ma anche per tutti i profani che possono in una giornata spensierata avvicinarsi e toccare "con mano" la storia delle ferrovie che accompagna questo paese.
La manifestazione 2023 ha inoltre una valenza speciale in quanto cade nel decennale, il primo, della Fondazione FS Italiane.
Nata infatti nel marzo 2013 ha in questi anni cambiato il modo di preservare i treni storici, locomotive, carrozze ma anche archivi, filmati, articoli, ha ricostruito un mondo ma soprattutto ha fatto sì che questo stesso mondo fosse accessibile a chiunque voglia, basta consultare una pagina web, oppure uscire di casa per vedere una fumante vaporiera o una ruggente locomotiva elettrica percorrere linee affascinanti che sarebbero altrimenti state condannate all'oblio.
Tornando alla manifestazione del 18 e 19 marzo, questa è la prima cui seguirà una Pistoia a maggio e poi a Milano in autunno.
La Spezia Migliarina è nota per la lavorazione delle locomotive elettriche ed è quindi facile comprendibile la grande presenza di macchine elettriche principalmente in livrea Castano e Isabella.
Si parte con le E.626, prime locomotive a corrente continua delle Ferrovie dello Stato e poi, passando attraverso per un numero difficilmente quantificabile di E.636 si arriva al moderno "Caimano", il 439, che si è reso protagonista di un treno storico da Milano che però ha visto la sua presenza solo il 18 marzo.
In rappresentanza del gruppo rimane però la E.656 023, scaduta di revisione ma ovviamente funzionante, parimenti alla 625.017, inviata il giorno prima da Pistoia e tenuta in pressione con alcune "passerelle" avanti e indietro nel deposito.
Non poteva ovviamente passare inosservato il "relitto" (almeno per ora) della ALn 448/460, il leggendario binato TEE Breda che per molti anni ha rischiato la rovina nello stabilimento Magliola di Santhià, oggi finalmente salvo.
Cperto da un telo e coi motori diesel smontati ed esposti, oggi è poco più di un un rottame che sembra doversi sbriciolare al solo guardarlo, ma sarà una grande sfida per la Fondazione farlo rinascere dalle sue ceneri come la Fenice.
Oltre il binato Breda faceva pienamente parte dell'esposizione anche la E.636.385 fotovoltaica del progetto PV Train.
La locomotiva veste ancora la livrea XMPR e monta i pannelli solari sull'imperiale. Più volte si è paventata una fine ingloriosa per questa macchina ma in questi giorni è lì, col suo cartello che ne illustra la storia.
Canto del cigno o volontà di un prossimo restauro o anche solo scelta di tenerla così com'è, non ci è dato di saperlo, ma considerando il buon auspicio che il porte aperte portò alla E.444R.005 vogliano essere ottimisti.
Sono mancate quest'anno, invece, le "corsette" con automotrici diesel tra La Spezia Centrale e Migliarina, tuttavia sono state bene integrate con un servizio di autobus storici organizzato da Storicbus, associazione di volontari che punta a diventare la "Fondazione" degli autobus.
Il Porte Aperte rimane quindi una bella festa per tutti, di divertimento culturale si potrebbe dire, un ringraziamento va quindi a tutti quelli che rendono possibile questo evento che aspettiamo ogni anno con trepidazione e con aspettative sempre più alte.
D'altra parte ci hanno abituato così.
Testo e foto di Salvatore Romano d'Orsi