Va avanti il contenzioso che oppone la Regione Valle d'Aosta a Trenitalia, che per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015 lamenta il mancato pagamento di poco più di 40 milioni di euro.
La società del Gruppo FS infatti è ricorsa in appello contro la sentenza del tribunale delle imprese di Roma che, nel novembre scorso, aveva revocato il decreto ingiuntivo emesso nel 2016 nei confronti della Regione.
Trenitalia ritiene che debbano essere pagate cinque fatture "per corrispettivi di trasporto pubblico ferroviario", il cui importo varia da 9,8 mln a 5,5 mln di euro (per un totale di 40.127.400,42).
La vicenda trae origine dal subentro nel contratto di servizio della Regione Valle d'Aosta allo Stato, con il trasferimento delle relative funzioni.
La giunta regionale ha deliberato la costituzione nel giudizio di fronte alla Corte d'appello di Roma, incaricando lo studio legale Marini e approvando una spesa di 78 mila euro. L'udienza è fissata per il prossimo 30 aprile.
In primo grado, nell'accogliere l'opposizione della Regione, il tribunale ordinario di Roma aveva condannato Trenitalia a rimborsare 36 mila euro per compensi, oltre a 800 euro per spese di lite.
Secondo i giudici, le "fatture si basano su un valore di euro/km difforme da quello previsto contrattualmente e" quindi "la Regione Valle d'Aosta ha provveduto al pagamento del corrispettivo dovuto all'appaltatrice secondo le previsioni contrattuali relative alla determinazione del compenso".
Con un analogo ricorso per decreto ingiuntivo, Trenitalia chiede alla Regione poco più di 35 milioni di euro per il periodo che va dal 2015 al 2019.