A poco più di due anni dall’avvio del cantiere, è stato aperto lo scorso 18 febbraio il sottopasso ferroviario di via Piave a Montebelluna.

Si tratta di una infrastruttura viaria fondamentale per migliorare i flussi viabilistici del centro, ed inserita tra le opere compensative della Superstrada Pedemontana Veneta che attraversa il territorio montebellunese.

Grazie al nuovo sottopasso, automobilisti, ciclisti e pedoni non sono più costretti ad arrestarsi di fronte al passaggio a livello abbassato ma possono tranquillamente procedere la propria marcia sfruttando il sottopasso.

L'opera ha avuto un costo complessivo di 10 milioni di euro e il finanziamento è stato garantito dalla Sis, in accordo con la Regione e per 650.000 euro da RFI quale contributo per la soppressione del passaggio a livello.

Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, il consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, il presidente della Provincia, Stefano Marcon, il referente della SIS, geometra Saverio Vita, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della Polizia locale e della Protezione civile, alcuni onorevoli e senatori, alcuni rappresentanti della Regione, della Provincia, dei Comuni dell’IPA, i consiglieri comunali, don Antonio Genovese e don Davide e i rappresentanti delle associazioni di categoria e di volontariato del territorio.

Durante la cerimonia è stata anche letta la lettera inviata dal Presidente della Regione, Luca Zaia.

Largo 14 metri e alto 6, il sottopasso presenta due piani diversi: quello più in profondità - un sottovia carrabile connessa alla viabilità esistente, alto 5 metri - per i mezzi motorizzati, e quello più elevato ed idoneo a pedoni e ciclisti poiché concepito anche per garantire le interconnessioni della mobilità leggera.

Le parole del sindaco, Adalberto Bordin: “Oggi è un grande giorno per la Città, per i montebellunesi e per chiunque, anche solo periodicamente, si trovi a frequentare Montebelluna. È uno di quei giorni che per una comunità definiscono un prima ed un dopo: uno spartiacque.

Con oggi non cambia solo il volto di una parte della Città, ma mutano anche i suoi flussi o meglio, viene resa definitivamente più fluida la viabilità che per decenni è stata interrotta per circa 15 volte al giorno per più minuti con la chiusura del passaggio al livello generando così interferenze e sofferenze viarie nelle altre intersezioni cittadine.

Ma il cambiamento, in positivo, riguarda anche l’aspetto ambientale perché eliminare il passaggio a livello significa eliminare le code di autoveicoli che si venivano a creare a ridosso di piazza IV Novembre, via Risorgimento, via Piave e Corso Mazzini e, conseguentemente ridurre la quantità di fumi immessi in atmosfera.

Non ultimo, l’aspetto della sicurezza. Sia quella di pedoni e ciclisti che ora posso transitare ad un livello differenziato rispetto ai mezzi motorizzati sia per i mezzi di soccorso e pronto intervento che non sono costretti a bloccare la propria marcia a causa dello sbarramento del passaggio a livello”.

“Quella di oggi è una data storica per Montebelluna e i suoi cittadini. L’apertura del sottopasso – atteso da mezzo secolo - avrà delle ricadute fondamentali sulla viabilità cittadina e non solo. Le attese al passaggio a livello ferroviario saranno definitivamente un ricordo e notevoli saranno anche le ricadute in termini di sicurezza stradale e i benefici per l’ambiente, con una riduzione delle code e quindi un minor inquinamento”, dichiara la Vicepresidente della Regione, Elisa De Berti.

Aggiunge il consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna, Marzio Favero: “È il secondo tassello del piano strategico di riordino della viabilità cittadina che va in porto dopo l’anello realizzato attorno al centro storico, ma non è l’ultima mossa.

Ho il piacere di comunicare che sono fase di progettazione definitiva-esecutiva i sottopassi di via Trevignana e di via San Gaetano.

L’obiettivo è completare un’operazione che garantisce la permeabilità degli autoveicoli e un tessuto urbano che è tagliato da due linee ferroviarie, quella Feltre-Treviso e quella Montebelluna-Padova.

Il problema non è legato solo alle code ai caselli che arrecano disagio, ma al tema della sicurezza perché è fondamentale che possano transitare senza ostacoli i mezzi di soccorso sia dei Vigili del fuoco sia in particolare delle ambulanze del Pronto soccorso”.

Foto di Marco Bertuola

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