Una situazione piuttosto insolita "viaggia" lungo i binari della Sardegna.
I treni di cui ci occupiamo stavolta sono gli ATR 365 / ATR 465 realizzati dalla ditta spagnola CAF appositamente per le linee sarde e in servizio ormai da qualche anno.
Come si ricorderà, l'ordine iniziale prevedeva la consegna di otto treni, dei quali sei ATR 365 a tre casse e due ATR 465 a quattro casse.
Costruiti a partire dal 2012, sono stati consegnati dal 2013 e sono entrati in servizio nel 2015 inizialmente sulla ferrovia Cagliari - Golfo Aranci, principale direttrice ferroviaria sarda, poi sulla Ozieri Chilivani - Porto Torres e quindi sull'intera rete RFI dell'isola.
Tutto bello, si dirà, invece no.
Degli otto treni, infatti, i sei ATR 365 sono in servizio regolare e ad essi si è aggiunto inaspettatamente un settimo treno, l'ATR 365 n.007.
Questo convoglio, in realtà, avrebbe dovuto essere l'ATR 465 n.002 ma è stato privato di una cassa intermedia e riclassificato.
Detta cassa intermedia sarebbe ferma in qualche Deposito, probabilmente a Cagliari.
Ancora più particolare la vicenda dell'altro treno a quattro elementi, l'ATR 465 n.001.
Questo convoglio, infatti, non dovrebbe essere mai entrato in servizio commerciale e sarebbe tuttora fermo a Cagliari.
Proprio alla luce di ciò si tratterebbe dell'ultimo esemplare ancora caratterizzato dalla cromia originale bianca e rossa e quindi ancora non ripellicolato nella livrea DPR di Trenitalia.
Va detto che anche a livello di affidabilità la situazione di questi convogli, unici in Italia, è migliorabile.
Da quanto ci risulta, infatti, non sarebbe impossibile vedere qualcuno di questi ATR sostituiti dagli altri mezzi termici di Trenitalia.
Quale sarà il destino dell'ATR 465 n.001 non è chiaro, anche se, qualora le notizie in nostro possesso fossero confermate, si starebbe invecchiando senza essere usato, così come non è chiaro se l'altro "potenziale" ATR 465 (ATR 365 n.007) riceverà mai la quarta carrozza.
Su di loro incombe l'ombra dei nuovi "Blues" che si sono già affacciati sull'isola e che probabilmente nei prossimi mesi faranno da "game changer" della mobilità locale.