Torneranno in autunno i treni sulla linea Alba-Asti dopo undici anni di stop.

Adesso la Regione, insieme a RFI, conferma la riapertura della tratta a partire dal prossimo mese di ottobre con un investimento di 13 milioni di euro per una linea che costerà circa 3 milioni l’anno.

Il servizio sarà riattivato inizialmente per sei coppie di corse nei giorni feriali, con fermate a Neive, Castagnole delle Lanze, Costigliole d’Asti e Isola d’Asti.

La tratta, fino al 2012, registrava una media di duemila passeggeri al giorno sulle 28 corse allora disponibili ma oggi - fa notare giustamente La Stampa - i numeri potrebbero crescere, visto l’aumento del flusso turistico negli ultimi anni, nonché degli iscritti alle Università di Asti e del Piemonte Orientale e degli utenti del tribunale astigiano dopo l’accorpamento con quello di Alba quasi dieci anni fa.

«La riattivazione di questa linea – ha detto Marco Gabusi, assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti – unirà il Cuneese all’importante direttrice di Asti verso Milano e Genova, senza il passaggio obbligato a Torino.

A ottobre verranno attivate le corse con treni diesel, ma stiamo lavorando per un futuro a idrogeno.

Se ne parla da due anni: attendiamo la normativa per la produzione e la diffusione alle stazioni per le zone di rifornimento.

In Regione non siamo fermi: abbiamo già individuato siti industriali dismessi dove poter produrre l’idrogeno e siamo attivi nel sensibilizzare questa svolta ambientale importante.

Aderiremo al bando del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, insieme a Rfi, presentando il progetto per l’Alba-Asti come prima ferrovia piemontese indicata per questa importante trasformazione».

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