La Regione Piemonte, insieme a RFI sta portando avanti il progetto di riapertura della linea Alba-Asti.

Il servizio dovrebbe essere riattivato a ottobre secondo una tabella che prevede dodici corse - sei all’andata e sei per il ritorno -  nei giorni feriali con fermate anche a Neive, Castagnole delle Lanze, Costigliole d’Asti e Isola d’Asti.

Si stanno completando i lavori strutturali per una linea che per la Regione Piemonte avrà un costo annuo di circa 3 milioni di euro.

«La riattivazione di questa linea – afferma Marco Gabusi, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti - ha una doppia valenza: se da un lato permette al flusso di pendolari di usufruire nuovamente di questa tratta ferroviaria, dall’altro unisce il basso Cuneese all’importante direttrice di Asti in direzione Milano e Genova, senza passare più da Torino. E sul territorio albese e astigiano non dimentichiamo che potranno arrivare anche via treno i turisti. A ottobre verranno attivate le corse con treni a motrice diesel, ma stiamo lavorando per un futuro a idrogeno.

Da due anni si parla di questo combustibile, ma attendiamo la normativa per la produzione e la diffusione alle stazioni per le zone di rifornimento. In Regione Piemonte non siamo fermi: abbiamo già individuato siti industriali dismessi dove poter produrre l’idrogeno e siamo attivi nel sensibilizzare questa svolta ambientale importante. I tempi saranno purtroppo lunghi ma lavorando di anticipo credo che li potremmo accorciare.

Per ora gestiamo la tratta nuova, che costerà sui 3 milioni di euro all’anno, investimento suddiviso tra ammortamento treni, pagamento del personale, acquisto del combustibile e, in maniera residuale, il pedaggio dovuto a RFI».

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