Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria e Umbria.
Sono queste, secondo quanto individuato da Il Sole 24 Ore, le regioni che dovrebbero guidare la sperimentazione italiana dell’idrogeno per il trasporto ferroviario. Si tratta, come ben noto agli appassionati, di tutte regioni caratterizzate da un elevato traffico di passeggeri su linee non elettrificate.
Ad esse potrebbero aggiungersi la Sardegna che non ha alcuna linea non Diesel, il Piemonte, il Lazio, la Toscana e l’Emilia-Romagna.
In Italia circa un decimo delle linee ferroviarie è privo di alimentazione elettrica ed è servito da treni Diesel come le ALn 663 e le ALn 668 che ormai dimostrano l'età che hanno con una progettazione che nel migliore dei casi è degli anni '80. La sostituzione è in corso d'opera con i Minuetto e soprattutto gli Swing, ma in tale ottica proprio questo potrebbe essere il momento giusto per passare all’idrogeno, in particolare dove l’elettrificazione delle linee non è tecnicamente fattibile o particolarmente competitiva.
I progetti di fattibilità più avanzati sono attualmente sulla Brescia-Iseo-Edolo e in Salento, dove si prevedono la sperimentazione in modo integrato di produzione, distribuzione e acquisto di treni a idrogeno.
Nel frattempo Il Sole 24 Ore chiarisce la lista delle linee che potrebbero essere interessate dalla rivoluzione green.
Calabria: linea Reggio Calabria-Catanzaro; Sardegna: potenzialmente tutte le linee; Sicilia: linee Siracusa-Modica, Modica-Gela, Gela-Canicattì, Lentini-Gela; Toscana/Emilia: linea Faentina (Firenze-Faenza) e Lucca-Aulla; Umbria/Lazio/Abruzzo: linea Terni-Rieti–Sulmona.
A queste si aggiungono l’area Lecce-Gallipoli-Leuca per interventi riguardanti autolinee e tratte ferroviarie gestite da Ferrovie del Sud Est (Gruppo FS) e la Lombardia, dove Ferrovie Nord Milano (FNM) è impegnata nella creazione di una vera e propria hydrogen valley in Valcamonica.


