Un altro passo in avanti per la Ferrovia dei Due Mari.
Da qui al raggiungimento della realizzazione c'è però ancora tantissima strada da fare.
A Roma tuttavia qualcosa si muove per il treno che collegherebbe San Benedetto del Tronto e la Capitale, l’Adriatico e il Tirreno.
Nel corso della mattinata di ieri ad Ascoli, in un incontro a Palazzo dei Capitani, hanno sottoscritto una lettera di intenti per impegnarsi ad intraprendere iniziative volte allo sviluppo dell’intermodalità e della connettività delle fermate ferroviarie con il contesto urbano di riferimento.
Due miliardi di euro circa il costo complessivamente stimato per la ferrovia che attraverserà tutto l’Appennino centrale fino alla Capitale. Saranno 135 i chilometri da realizzare per il completamento delle tratte mancanti nel percorso che si sviluppa dalla stazione di San Benedetto del Tronto a quella di Roma Tiburtina, passando per Amatrice e Rieti.
"È un piacere vedere un’unione così ampia tra sindaci su un progetto che va avanti da oltre cent’anni – ha sostenuto il senatore Giorgio Fede –. Va detto innanzitutto che non sarà facile attuarlo. Un secolo di parole finora non hanno portato a nulla. Si auspica che nel quadriennio 2022-2026 una cospicua risorsa economica sia destinata proprio alle linee ferroviarie delle zone colpite dal terremoto. Lo scorso luglio 40 milioni sono stati destinati allo studio di fattibilità relativo alla ferrovia dei Due Mari. Un passo importante dato che lo si è inserito nella Gazzetta Ufficiale. Finalmente per la prima volta possiamo iniziare a parlare di qualcosa di concreto".
I tratti da completare sono quelli che si sviluppano da Ascoli ad Antrodoco e da Rieti a Fara Sabina (Passo Corese). Quattro le stazioni da porre in essere lungo il percorso: Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Accumoli e Posta. Tre invece quelle da riqualificare: Ascoli, Antrodoco e Rieti.


