Certe scelte andrebbero ponderate di più anche perché poi, rimediare, non è affatto semplice.
Fatto sta che a quasi dieci anni di distanza dalla loro soppressione, la Regione Piemonte riprende in mano il dossier delle linee ferroviarie cancellate nel 2012 dalla Giunta regionale presieduta allora dal leghista Roberto Cota.
In totale sono 13 le linee ferroviarie che vennero cancellate perché ritenute un costo troppo alto da sostenere per l'amministrazione regionale.
La Commissione Trasporti del consiglio regionale del Piemonte ha iniziato ad analizzare costi e benefici per la eventuale riapertura e il prossimo passo sarà analizzare la reale fattibilità delle riaperture. In questi dieci anni le linee ferroviarie sono state sostituite da servizi sostituitivi su gomma.
"L’ottica dello studio è quella di ridurre l’inquinamento provocato dal traffico veicolare, in una logica ambientale che però non può essere disgiunta da quella economica", dice Mauro Fava, presidente della Commissione Trasporti.
"Le linee sono state soppresse nel corso del tempo perché erano largamente sottoutilizzate e rappresentavano un costo che la Regione non poteva più sopportare. Dobbiamo chiederci, quindi, in quali casi le condizioni siano cambiate e dove meriti avviare una sperimentazione. Un'alternativa possibile è quella invece di investire nel rinnovamento delle flotte di bus, privilegiando le motorizzazioni a basso impatto ambientale".


