La situazione delle ferrovie in Albania è sempre più disperata.
Nonostante le promesse e le news che più volte anche noi abbiamo fatto su lavori di rifacimento in procinto di iniziare, il servizio nel Paese è sempre più abbandonato a se stesso, con i medesimi vecchi treni che non vengono aggiornati e con le linee sempre più disastrate.
Noi eravamo stati lì nel 2015 per uno dei nostri Ferroviaggi che vi invitiamo a leggere (Albania: dove il tempo si è fermato e le ferrovie cadono a pezzi), ma la situazione da allora, se possibile, è anche peggiorata.
Attualmente, almeno secondo le notizie che giungono e che non sempre sono attendibili, le linee sulle quali gira qualche treno sono solo due, Kashar (Tirana) - Durazzo e Durazzo - Elbasan. Le due tratte, gestite dalle ferrovie albanesi HSH, sono percorso ogni giorno da una coppia di treni ciascuna. Stop.
Sulla prima, il convoglio parte alle 8.00 da Kashar e arriva alle 8.45 a Durazzo da dove poi riparte alle 16.00 per arrivare a Kashar alle 16.45. Sulla seconda, invece, l'unico treno parte alle 6.10 da Elbasan per arrivare a Durazzo alle 8.57 da dove riparte alle 14.45 per arrivare ancora ad Elbasan alle 17.30.
Se le linee sono disastrate e i collegamenti praticamente inesistenti, drammatica continua ad essere la situazione dei convogli che purtroppo non è esagerato definire da terzo mondo. Fermate tutte le vetture UIC-X ex FS, il "traffico" si basa sulle Halberstadt ex DB, in parte nella nuova livrea ma già ricoperta di graffiti e per quanto riguarda il materiale motore sempre sulle T669 cecoslovacche datate 1978, pulite e in qualche caso anche caratterizzate dalla nuova livrea.
La situazione interna delle carrozze è poi sempre la medesima da anni. Sporcizia ovunque, graffiti sulle pareti, vetri sfondati, e sicurezza che fa acqua da tutte le parti, con porte aperte durante il viaggio e porte di fine treno lasciate spalancate sui binari.
Un servizio terribile per quella che sicuramente è la ferrovia più disastrata d'Europa, che non accenna a migliorare nonostante l'est stia vedendo una ripresa delle vie ferrate anche in nazioni oggettivamente meno ricche come la Moldova o la Macedonia del Nord, tanto per fare qualche nome.
In una situazione come questa è del resto ovvio che il cane si morda la coda. Treni del genere non vale la pena prenderli e infatti sono sostanzialmente quasi sempre vuoti, cosa che non spinge a investimenti che pure avrebbero dovuto esserci. Il futuro ferroviario per questa nazione è un'incognita, ma la sensazione è che della cosa non importi in fondo più di tanto a nessuno.
Foto e video di Pietro Mungo


