Prosegue la polemica sulla stazione di Ventimiglia.
A intervenire, stavolta, è il segretario provinciale generale della Filt Cgil, Michele Delli Carri.
“Apprendiamo che, gli ultimi treni acquistati dalla Regione Liguria – dice il sindacalista - non siano atti ai 1.500 Volt e pertanto non possano circolare fino alla stazione di Ventimiglia. Una scelta che viene fatta a seguito di accordi verbali con RFI ma ad oggi l'unica certezza è che, se la stazione di Ventimiglia o i materiali rotabili non verranno adeguati, i treni si fermeranno nelle stazioni di Imperia o Taggia lasciando sempre più isolato l'estremo Ponente”.
“L'alternativa sarebbe quella di far viaggiare comodamente l'utenza del Levante ligure sui nuovi treni e lasciare i vecchi sul Ponente con tutte le ricadute che comporterebbe sempre sul nostro territorio quali guasti, ritardi o soppressioni dovute al materiale attempato. Inoltre non è da sottovalutare la possibile scelta dei turisti di preferire altre mete piuttosto che fare viaggi della speranza con ricadute sull'economia locale”.
“Con la soppressione delle tre coppie di Thellò di fine giugno – conclude Delli Carri – ne erano state inserite due di "Frecciabianca" fino a settembre, riconfermate fino a dicembre; bisogna capire se c'è l'intenzione di prorogare questo servizio con l'orario invernale di metà dicembre, magari con l'aggiunta della coppia di treni dimenticata con l'orario estivo”.


