Le parole, come diceva Nanni Moretti, sono importanti, e a lui l'idea di suicidarsi non passava nemmeno per l'anticamera del cervello.

Il suo unico scopo, con un messaggio sul cellulare (ci sono modi più eleganti... ndr) era quello di chiudere una relazione, in quello che probabilmente riteneva il modo meno complicato possibile.

Il tutto sarebbe forse andato anche a buon fine se non avesse usato i termini peggiori che si potessero trovare perlustrando tutto il globo terracqueo: "voglio farla finita".

Parole che la malcapitata dalla parte opposta ha interpretato non come "sto qua vuole chiudere la nostra storia" ma come "sto qua vuole suicidarsi".

Con i treni tutta questa vicenda c'entrerebbe poco, non fosse che il Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri, chiamato dalla donna, ha geolocalizzato il telefono dell'uomo nella stazione della città e subito si è pensato all'ennesimo suicidio lungo i binari.

Prontamente rintracciato dalla Polfer, l'uomo è letteralmente caduto dalle nuvole manifestando l'intenzione di fare tutto tranne che di togliersi la vita e in possesso di un biglietto di ritorno per la località dalla quale era venuto ha banalmente preso il treno.

Augurandogli maggiore fortuna in amore confidiamo che la prossima volta usi termini meno aleatori e magari che certe comunicazioni le faccia de visu. C'è meno rischio di fraintendimenti. E di mandare nel caos una stazione.

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