Non cessano le polemiche intorno alla impossibilità di alcuni nuovi convogli della regione Liguria di arrivare a Ventimiglia, stazione alimentata a 1,5 kV cc anziché a 3 kV cc come la quasi totalità del resto della rete italiana.
Come riporta Il Secolo XIX, "Regione e Ferrovie hanno optato per una sostituzione completa della flotta basandosi sulla promessa orale dell'adeguamento (della stazione, ndr). Lo spiega l’assessore ai Trasporti della Liguria Giovanni Berrino che, in merito al cambio di voltaggio prima della commessa di 48 treni, per un totale di 390 milioni, risponde: «I lavori sono di RFI che non dipende da Regione Liguria ma da FS e quindi Mims (ministero, ndr)»".
"Quanto alle garanzie, «impegno certo ma orale, anche in Cig», dice Berrino, riferendosi alla conferenza intergovernativa italofrancese".
"Berrino - prosegue il giornale ligure, non ci sta a fare da parafulmine. Secondo i tecnici, un modo per uscirne è dare corrente a 3 mila Volt per i treni italiani in entrata, come nella stazione italosvizzera di Chiasso. Laura Andrei, responsabile Filt Cgil Liguria, spiega che «c’è tutta una difficoltà legata agli altri treni passeggeri a lunga distanza, poi ai merci italiani, francesi e di imprese private. Un’ipotesi è quella di installare un commutatore sui binari per i treni in entrata», come a Chiasso. «Altrimenti – ipotizza – si può forse valutare uno scambio con altre regioni per i "Pop" già consegnati, e ordinarne altri nuovi con la politensione»".
Insomma, il caos è servito, ora vediamo se ed eventualmente come se ne esce.


