Ci vorrà ancora qualche anno, e poi in tutta Emilia Romagna non ci sarà più un passaggio a livello in superficie.
Questo l'auspicio della Regione, che per mezzo del titolare delle infrastrutture Andrea Corsini ha risposto a una interrogazione del consigliere M5S Silvia Piccinini. Per quanto riguarda Bologna, si parla del passaggio in zona Scandellara - via Larga-Roveri, dove transita la Bologna-Portomaggiore. Per questo lotto la Regione ha messo in preventivo 11 milioni, inseribili a bilancio entro il 2027.
"La Regione è impegnata a progettare gli interventi per il superamento dei passaggi a livello anche impiegando risorse proprie", assicura Corsini. Ad esempio, "abbiamo a bilancio risorse per eliminare, entro il 2023, alcuni passaggi a livello come quello di Panni a Modena, quello di Novellara sulla Reggio-Guastalla, quello a Sorbolo", nel parmense. Per quanto riguarda i finanziamenti 2021-2027, "abbiamo chiesto 10 milioni per superare passaggi a livello sulla tratta ferroviaria Modena-Sassuolo".
Corsini ricorda poi il superamento del passaggio a livello sulla Ferrara-Codigoro e l'interramento della tratta urbana Bologna-Portomaggiore, con l'eliminazione di cinque passaggi a livello, nonché il passaggio a livello sulla Ferrara-Codigoro che interessa anche i treni che arrivano da Ravenna.
"Su tratte gestite da RFI - dice l'assessore - ci sono attualmente 243 passaggi a livello in Emilia Romagna, in calo rispetto al passato, e sono previsti interventi su una parte rilevante di quelli esistenti". "Si sono ottenute le risorse necessarie per il superamento dei passaggi a livello, pertanto dobbiamo impiegarle soprattutto sulle linee ferroviarie più problematiche come la Reggio-Guastalla", afferma da parte sua Piccinini.
Il consigliere M5S, preso atto delle parole dell'assessore, ha ribadito l'importanza di proseguire e incentivare gli interventi, chiedendo che la Regione "faccia una cabina di regia per tenere monitorata la situazione e fare passi in avanti per raggiungere l'obiettivo, tenendo presente che sulle tratte gestite da RFI non si possono lasciare da soli i sindaci nella trattativa con ferrovie".


