L'ad di RFI, Maurizio Gentile, "omise di adottare le misure di prevenzione necessarie atte a garantire l'integrità fisica dei lavoratori di Trenitalia spa e di tutti i viaggiatori sui treni percorrenti la linea di Alta Velocità binario dispari Milano - Salerno".
Lo scrive la Procura di Lodi nell'atto di chiusura delle indagini sull'incidente del Frecciarossa deragliato al PM Livraga il 6 febbraio 2020.
Secondo i pm, la società Alstom avrebbe inoltre fornito a RFI un "telaio che presentava un difetto di montaggio interno consistito nella inversione dei cavi 16 e 18, nonostante fosse stato collaudato e certificato". L'atto è stato notificato anche all'ad della società Michele Viale.
La perizia depositata in procura circa le cause dell'incidente ferroviario del Frecciarossa 9595 all'alba del 6 febbraio 2020 che costò la vita ai due macchinisti aveva individuato come causa del disastro un attuatore difettoso che ha causato un'anomalia nel software che regola i contatti tra i binari e il convoglio.
Più tecnicamente: "Il deragliamento è stato causato da una condizione anomala di autorità al movimento consegnata al sottosistema di bordo del rotabile da parte del software ERTMS L2 interfacciato con il segnalamento di terra che ha concesso al treno in modo irregolare di impegnare a circa 300 chilometri orari il deviatoio numero 5 disposto per il ramo deviato".


