"Sul trasporto pubblico locale abbiamo ritenuto opportuno non introdurre il Green Pass".

Così il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile Enrico Giovannini, intervenuto questa mattina ad Agorà, prima della discussione alla Camera sul decreto Green Pass. "Sarebbe estremamente difficile fare i controlli" ha spiegato il ministro. Giovannini ha inoltre precisato che la decisione è stata presa d'accordo con le Regioni a cui spetta organizzare il trasporto pubblico locale.

"Naturalmente – ha detto Giovannini – ci saranno criticità, soprattutto nelle grandi città". Sui mezzi pubblici come metro, tram e bus, quindi, non sarà necessario esibire il Green Pass ma resteranno in vigore le misure aggiornate allo scorso 30 agosto. La capienza massima è fissata all'80% dei posti disponibili.

A tale disposizione, si aggiunge l'obbligo di mascherina chirurgica o Ffp2 per i passeggeri. Il Green Pass, invece, sarà obbligatorio solo sui bus che attraversano più di due regioni.

Sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza come treni, aerei e navi i passeggeri, oltre ad indossare la mascherina, avranno l'obbligo di esibire il Green Pass insieme al biglietto. Anche sui treni, come per il trasporto locale, la capienza massima è dell'80%. Fanno eccezione i convogli AV della compagnia ferroviaria privata Italo, a bordo dei quali, grazie ai filtri Hepa, la capienza massima è del 100%. Eccezione anche per gli aerei in cui è consentito raggiungere la capienza del 100% grazie al sistema di filtraggio dell'aria che ne garantisce un ricambio costante.

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