Dall’Unione europea arriva una dura strigliata al nostro Paese, per l’ennesimo ritardo burocratico sulla Torino-Lione.

Ad accusare il governo di Mario Draghi, è stata la coordinatrice Ue per il corridoio ferroviario mediterraneo, Iveta Radicova, che ha chiesto quando l’Italia intende presentare il suo progetto per la tratta da Susa alla stazione di Torino Porta Susa. La domanda è stata rivolta al viceministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili Alessandro Morelli, che colto di sorpresa non ha potuto far altro che affermare: “Non posso definire questa data”. La Radicova, ha ironicamente definito “molto chiara” la risposta ricevuta.

Facendo riferimento ai governi Conte, Morelli ha poi aggiunto: “Forse da Bruxelles non ci si è resi del tutto conto di quanto accaduto in questi anni. Adesso sono state risolte le questioni infrastrutturali: resta un problema di ordine pubblico, nel quale non si deve lasciare spazio ai violenti”.
“Noi ci aspettiamo una risposta entro aprile, ultimo termine utile, e sono sicura che arriverà all’ultimo come sempre” ha rincarato la Radicova, entrando nel dettaglio. Altrimenti il rischio è l’ennesimo rinvio per un’opera che sarà ultimata, se tutto va bene, nel 2032. Salvo ritardi, che Morelli esclude. “Da parte nostra c’è un impegno totale” spiega all’Italpress, “non ci sono indizi di ritardi”.

In realtà, il nostro Paese non è in ritardo sulla scadenza di aprile, ma lo è molto rispetto alla Francia, dove ieri proprio la Radicova ha assisto alla firma dei contratti tra Telt, e le 13 imprese che si sono aggiudicate i lavori per i 3 lotti relativi allo scavo dei 45 chilometri di tunnel di base su territorio francese. Se in Francia quindi si avviano nuovi cantieri, in Italia non c’è nemmeno il progetto di certe tratte, alcune delle quali appaiono le più problematiche per l'alta la densità abitativa, o per le possibili violente contestazioni.

Fiducioso, nonostante tutto, il direttore generale di Telt, Mario Virano: “L’opera va verso la fine. In Francia ci sono tre opzioni per la tratta nazionale, entro la fine dell’anno arriverà la loro scelta definitiva. In Italia c’è da fare materialmente la progettazione definitiva, sulla base del tracciato già definito con il passaggio dall’interporto di Orbassano e il passaggio sotto la collina morenica alla fine della Valsusa, insieme al potenziamento della linea esistente da Avigliana a Susa. I punti sono definiti, RFI ha preso limpegno a fare la progettazione anche in ragione dei finanziamenti”.

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