Situazioni tecniche da risolvere sulla ferrovia Valsugana.

Le rende note Il Dolomiti nella edizione online odierna.

"In questa fase l'esercizio è stato ridotto all'osso sulla tratta, da una parte per affrontare la questione con esami tecnici e dall'altra per 'risparmiare' chilometri che saranno indispensabili con l'inizio della scuola". Così il dirigente generale del Dipartimento trasporti della Provincia Roberto Andreatta spiega le motivazioni alla base della revisione dei treni e della modifica degli orari che interesseranno la linea ferroviaria della Valsugana fino al 12 settembre.

"Da circa un mese stiamo osservando un'usura anomala delle ruote in particolare dei bordini, ovvero dei profili dei cerchi che sono a contatto diretto con la rotaia". Una forma di usura in quella zona è normale, spiega il dirigente, ma a sorprendere in questo momento è l'aumento atipico del consumo dei cerchi. "Quando l'usura raggiunge un certo livello – dice Andreatta – per questioni di sicurezza i cerchi vengono torniti. Sulla linea della Valsugana la tornitura avviene ogni 60mila chilometri circa in condizioni normali, ma nell'ultimo mese abbiamo notato un importante aumento dell'usura con torniture più frequenti, prossime ai 10mila chilometri".

La problematica si traduce nella necessità di più manutenzione e di conseguenza in difficoltà gestionali non indifferenti. "I treni in Valsugana sono 15 – spiega il dirigente generale – un numero commisurato alla quantità di corse da effettuare, ovvero una 50ina ogni giorno. Se la disponibilità dei mezzi viene a mancare più spesso per la manutenzione però si creano delle difficoltà, visto che le operazioni di tornitura vengono effettuate fuori regione e necessitano in tutto di qualche giorno. Per questo si è deciso di aggredire il problema".

Nei giorni che precedono l'inizio dell'anno scolastico si è quindi deciso, tra Provincia, Trentino Trasporti e Trenitalia, di "ridurre all'osso il servizio", spiega Andreatta: "Da un lato per permettere ad RFI di proseguire con gli esami tecnici e di scoprire la causa del problema e dall'altro per 'risparmiare' chilometri che saranno indispensabili con la ripartenza della scuola".

L'origine dell'anomalia resta però ignota: "I tecnici ci stanno lavorando in questo momento – continua il dirigente – ma si tratta di questioni molto complicate, di spostamenti nell'ordine dei millimetri oppure di durezza dell'acciaio utilizzato. Con ogni probabilità serviranno analisi di laboratorio perché è fondamentale individuare la causa del problema".

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