Dal 1 settembre per salire su determinate categorie di treni è necessario il Green Pass, ma cosa rischia chi sale a bordo sprovvisto?
Il viaggiatore - si legge su la Repubblica - mostrerà il Green Pass — obbligatorio fino a dicembre — al controllore. Se privo del certificato verde, dovrà spostarsi in una zona riservata e scendere alla prima fermata utile.
Ma non è tutto, perché rischia anche una denuncia alla Polizia Ferroviaria. Sempre il viaggiatore si impegna a informare l’autorità sanitaria territoriale e la compagnia ferroviaria se accuserà sintomi entro 8 giorni dalla fine del viaggio.
Per quanto riguarda più propriamente il viaggio, il sistema di porte automatiche del treno sarà impostato in modo da favorire il ricambio dell’aria. Alimenti e bevande saranno consegnate al viaggiatore seduto (sui treni a lunga percorrenza, ovviamente) per evitare spostamenti di massa verso la carrozza ristorante. Sempre stando a quanto riporta la Repubblica, la capienza sarà la massima permessa sugli stessi treni a lunga percorrenza se, come gli aerei, montano filtri Hepa.
Venendo ad altri mezzi di trasporto, l’accesso agli aerei e alle aree "sensibili" dell’aerotrasporto - prosegue il quotidiano - sarà permesso a condizione di avere il Green Pass (questo, almeno fino al 31 dicembre 2021). La stazione aeroportuale avrà percorsi separati tra chi entra e chi esce. Imbarco e sbarco dei passeggeri dovrà avvenire, se possibile, attraverso il pontile mobile (o finger), così da evitare il bus elettrico (sempre pieno) che conduce sotto il velivolo.
Indumenti personali — giacca, cappotto, maglione — saranno sistemati nelle cappelliere dell’aereo, ma sempre in contenitori monouso per scongiurare contatti. In caso di voli intercontinentali, la mascherina sarà sostituita dopo 4 ore.


