La ferrovia fortificata come il cantiere di San Didero, con recinzione in rete metallica e betafence in cemento lungo i binari.
Questo il piano per garantire la sicurezza nel cantiere dell'autoporto e nella zona circostanze, che costa a Telt 5 milioni di euro oltre alla messa in sicurezza del tratto ferroviario che costeggia la statale 25.
L'obiettivo è impedire l'attraversamento dei binari, il blocco della circolazione durante le manifestazioni di protesta e che il lancio di pietre e altri oggetti possa raggiungere i binari.
Con una lettera, Ferrovie ha annunciato i lavori chiedendo al Comune il formale nulla osta per occupare il parcheggio della stazione per la durata dei lavoro. L'amministrazione di San Didero però si oppone al progetto.
"Abbiamo visto i disegni e sembrano descrivere uno scenario di guerra - dice il vicesindaco Alberto Lorusso - Una protezione è un conto, quello che vogliono realizzare è tutt'altra cosa, è una provocazione", spiega l'amministratore del comune che si è più volte dichiarato No Tav. "Ma il punto qui è che vogliono creare una difesa da area militare sulla ferrovia, in un contesto che non è appropriato, ci opporremo con ogni mezzo che avremo a disposizione", prosegue il vicesindaco.
Di fronte al no dell'amministrazione, Ferrovie si è rivolta in prefettura e il prefetto ha convocato giorni fa il sindaco Sergio Lampo che ha ribadito la sua contrarietà alla barriera difensiva. Il comune aveva già rigettato l'idea di montare alcune telecamere nel parcheggio della stazione perché - sosteneva l'amministrazione - non inquadravano soltanto i binari.


