Sulla linea ferroviaria del Campasso, che sarà riattivata come ultimo miglio del Terzo Valico tra il porto di Genova e il bivio Fegino, non passeranno treni con merci pericolose.
Lo ha ufficializzato il sindaco di Genova Marco Bucci – e lo hanno poi confermato il direttore investimenti di Rfi Vincenzo Macello e il commissario Calogero Maugeri – durante l’assemblea pubblica organizzata dal Comune nel chiostro di San Bartolomeo della Certosa. Presenti anche gli assessori Matteo Campora, Pietro Piciocchi e Giacomo Giampedrone.
“Non vogliamo un’altra Viareggio“, avevano detto gli abitanti della zona preoccupati dall’interferenza del cantiere, dall’inquinamento acustico ma soprattutto da possibili incidenti a pochi metri dalle abitazioni.
Su questo c’è stato un primo passo indietro anche se alcuni degli abitanti chiedono con forza che sia valutato un tracciato alternativo.
“Non abbiamo pensato di riattivarla perché era più facile – ha risposto in tal senso Macello – ma perché non c’è una soluzione”. In realtà, ha spiegato il dirigente di Rfi, “c’è una possibilità di interramento che prevedrebbe 8 anni di cantiere in un’area fortemente antropizzata, un progetto faraonico che ci porterebbe 55mila camion sulle nostre strade. Sarebbero interventi ancora più invasivi. Le abbiamo studiate tutte”.
Il progetto, tuttavia, avrebbe già subito alcune modifiche. I 42 treni giornalieri previsti “non passeranno tutti sulla linea del Campasso perché sarà saturata completamente la linea sommergibile – ha spiegato Bucci – e abbiamo avuto garanzia che il 100% delle merci pericolose passeranno da lì e non dal Campasso”.
Per le mitigazioni sono allo studio barriere antirumore alte da 5 a 7,3 metri, che saranno “trasparenti o ricoperte con essenze arboree”. Ma c’è anche l’ipotesi di una copertura integrale.
Nelle prossime settimane, hanno confermato i rappresentanti del Comune, sarà attivato un osservatorio con Rfi e i cittadini.


