Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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TOP - Dinamismo RegioJet
Se non stiamo attenti, RegioJet ci piazza un collegamento dalla redazione di Ferrovie.Info fino a Vienna o Zagabria.
Noi scherziamo, ma il dinamismo di quest'azienda dopo il Covid-19 ha dell'incredibile. E dove non arriva il treno ci arriva col bus: da questa settimana RegioJet collegherà Budapest 4 volte al giorno con Vienna (2 autobus e 2 treni) e 5 volte al giorno con Praga (3 treni e 2 autobus), oltretutto con tariffe che definire competitive è poco.
Arriveranno anche in Italia? Per ora c'è il progetto di un treno notturno che colleghi l'Est Europa alle stazioni sciistiche alpine, con un convoglio in arrivo alla stazione italiana del Brennero alle ore 11:10. A noi il dinamismo di quest'azienda piace tantissimo e speriamo venga preso d'esempio anche da altri.
Una bella politica di trasporto “aggressiva” con una forte offerta in un momento in cui l'Europa prova a ripartire anche nei viaggi.
Bravi, top!
FLOP - Demolizione treni semi-nuovi
Iniziamo a pensare che sia un difetto nostro: tedeschi e austriaci prenderanno pure batoste all'Europeo (scusateci, è stato più forte di noi...) però riescono a piazzare all'estero una quantità infinita di materiale rotabile usato e non più adatto agli standard nazionali.
Motivo per cui Romania (la prima che ci viene in mente), ma in passato anche Albania, Ungheria e altre nazioni sono pieni di materiale ex DB o ÖBB che ha ricominciato una seconda carriera. Per non parlare delle compagnie private, anche nella stessa Germania, che riciclano e riutilizzano mezzi anche di 50-60 anni d'età.
In Italia è almeno dall'epoca delle E.491/492 che proviamo a vendere all'estero... senza riuscirci. Anzi, la sensazione è che abbiamo pure smesso di provarci.
É il caso, ultimi in ordine di tempo, degli ETR Y 0530 di GTT che con ogni probabilità andranno in demolizione nei prossimi mesi.
Parliamo di mezzi progettati e costruiti a fine anni novanta ed entrati in servizio nel 2000. Ci piacerebbe sapere come mai nessuno abbia pensato di prenderli per rimetterli in sesto e farli tornare a farli circolare, in Italia presso qualche compagnia privata, o all'estero magari in quelle nazioni dove treni di 20 anni sono praticamente nuovi. I 3 kV in tal senso indubbiamente non aiutano molto, ma probabilmente qualche situazione migliore della demolizione si poteva trovare.
Non c'è una vera realtà a cui dare il Flop, ma stavolta lo diamo "al principio"!


