Dalla realizzazione della linea ad alta velocità Amsterdam-Parigi, almeno 300.000 viaggiatori hanno rinunciato all’aereo, e hanno optato per il treno per raggiungere la capitale francese.
Questi i dati che emergono da una valutazione dell’agenzia di ricerca Decisio per conto del Ministero delle Infrastrutture olandese. La linea ad alta velocità è in funzione dal 2008, e il viaggio da Amsterdam a Parigi oggi dura meno di 4 ore. Ciò lo rende più attraente in termini di tempo rispetto a un viaggio in aereo, e tuttavia i passeggeri dei treni internazionali poco prima della pandemia erano in numero inferiore rispetto al previsto.
Tra il 2008 e il 2019, 5,5 milioni di persone hanno scelto il treno veloce per Bruxelles e Parigi ma se non fosse per il Thalys, da 300.000 a 1,1 milioni di quei viaggiatori avrebbero preso l’aereo, concludono i ricercatori.
L’effetto si riflette anche nel numero di voli da Schiphol: mentre il numero di voli verso città come Berlino (76%), Francoforte (48%) e Londra (30%) è aumentato considerevolmente dal 2008, la crescita verso Parigi è stata molto più bassa (12%). Tre quarti dei viaggiatori diretti a Parigi ora prendono il treno, per Berlino poco più della metà e per Francoforte nemmeno la metà, eppure Francoforte è più vicina di Parigi.
Resta però difficile valutare se preferire il treno all'aereo, aiuti l’ambiente: meno voli porta a meno emissioni, scrivono i ricercatori, certamente, ma se lo spazio in più a Schiphol viene sostituito da altri voli (intercontinentali) con più emissioni rispetto ai voli europei a corto raggio, difficilmente ci saranno benefici.
Inoltre, il numero di passeggeri internazionali dei treni è deludente. Le aspettative nel 1994 – quando fu lanciato il primo treno veloce – erano che 9 milioni di viaggiatori avrebbero preso il treno internazionale entro il 2019. Alla fine sono diventati 5,5 milioni.
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