Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.

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TOP - Nuovo treno internazionale Trieste - Lubiana - Vienna

Un treno internazionale pronto a partire sul binario, le bandierine di tre nazioni diverse che sventolano accanto alla loco, tre rappresentanti istituzionali che sorridono. Sarà anche tutta scena (e secondo noi non lo era...) ma ci siamo emozionati molto in redazione nel vedere la ripartenza del Trieste – Lubiana – Vienna, a pochi mesi da quel disastro che ha cambiato le nostre vite chiamato Covid.

Un ritorno alla normalità, al turismo, agli spostamenti, ai viaggi. C'è da dire che le ferrovie austriache non stanno mancando una sola opportunità per attivare nuove relazioni internazionali o riattivare tratte stoppate in precedenza. E solo per questo si meriterebbero un top sulla fiducia per tutto il mese, se non per tutta l'estate!

Per il momento noi celebriamo alla grande questo nuovo treno internazionale (oltretutto effettuato con una composizione intrigante), con la sola nota dolente del ritardo di due ore del treno nel primo giorno di effettuazione che, mah, ha lasciato un po' perplessi.

Ad ogni modo, il treno c'è ed avrà tutto il tempo per arrivare in orario. Top!

FLOP - Slittamento Bari - Bitritto

Una linea che doveva essere messa in esercizio nel giro di pochi mesi e che, invece, non vedrà la luce per almeno altri cinque anni. Questo quando sta accadendo attorno alla linea Bari – Bitritto, comune ad ovest del capoluogo pugliese.
«Per la messa in esercizio del collegamento realizzato dalle Ferrovie Appulo Lucane sono necessari altri 40 milioni di euro finanziati con il PNRR per ulteriori lavori di adeguamento e che le operazioni non saranno completate prima del 2026 – ha detto il sindaco di Bari, visibilmente alterato, dopo la riunione con RFI –. Ecco, io questo lo ritengo uno scandalo, che va denunciato a gran voce e contro cui ci opporremo con tutte le nostre forze».

Al di là dei tempi biblici per attivare un tratto di linea non particolarmente complicato, fa impressione vedere l'enorme differenza tra i 6/8 mesi che all'inizio sembravano necessari e i cinque anni annunciati dopo poco come tempo per "partire".

Pur non trattandosi certo della Roma – Milano, capiamo che per i baresi quest'opera sia estremamente importante e ci spiace vedere uno slittamento in avanti così clamoroso. Nell'Italia della (si spera!) ripartenza post-Covid non sono queste le dinamiche che vogliamo vedere. Flop!

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