È tempo di decidere sul Treno delle Dolomiti.
Per questo, la Regione Veneto ha fissato un tavolo tecnico, il 17 giugno a Belluno, con i sindaci interessati. Entro giugno arriverà la decisione sul tracciato scelto, tra i quattro presi in considerazione. Ieri la decisione veniva data come verosimile per l’11 giugno, in una nota del portavoce dell’opposizione, il consigliere regionale Arturo Lorenzoni. I tempi, però, potrebbero essere più lunghi. «Faremo un incontro a Belluno - spiegava ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Elisa De Berti - con l’ingegnere Helmuth Moroder e tutti i sindaci interessati. Tra oggi e domani partiranno le convocazioni».
Intanto, in merito al tracciato da scegliere, La Magnifica Comunità di Cadore ha riproposto la tematica sviluppata nel 2017 con l’accordo dei sindaci cadorini sul tracciato per il proseguimento ferroviario da Calalzo verso nord. «Chiederemo un incontro alla Regione per ricordare la nostra posizione, il nostro progetto sul tracciato che collegherà Calalzo con Cortina, progetto condiviso dai sindaci», precisa il presidente Renzo Bortolot.
«Il fatto che faccia un incontro in provincia è positivo», afferma Paolo Selva Moretti, del sodalizio che sostiene la via agordina. «È quello che noi, come comitato, - prosegue - abbiamo sempre chiesto: convocare un tavolo tecnico per decidere il migliore tra i tracciati, per l’interesse provinciale. Il treno è una struttura di ampio respiro che ha una valenza provinciale, anzi veneta con lo sbocco a nord. La spesa è grande, stiamo parlando di un miliardo di euro e anche la scelta deve essere ben ponderata tra i 4 tracciati, non deve essere di pancia, ma di testa».
Sul tema Treno delle Dolomiti, si sta scatenando l’opposizione in Consiglio Regionale. Il consigliere Lorenzoni ieri in una nota ha sottolineato che «nella nostra Regione va adottato un metodo moderno per decidere come investire i fondi pubblici». E parlando di una possibile decisione per l’11 giugno afferma: «Questa indicazione potrebbe mettere fine alla lotta, tutta bellunese, tra i tracciati lungo il Boite e lungo il Cordevole o forse incendierà ancor di più lo scontro». Lorenzoni: «Il metodo con il quale si è proceduto fino a questo momento non ha visto un confronto aperto e trasparente tra le opzioni in campo, con il coinvolgimento delle comunità e il supporto di tecnici terzi per una valutazione oggettiva e serena delle alternative. Nello specifico della ferrovia delle Dolomiti sarebbe stato sufficiente aprire un tavolo di confronto tecnico in Regione».
L'articolo integrale su Il Gazzettino.it. - Foto pagina Facebook C'era una volta Cortina


