Potrebbe essere stata un’anomalia nell’impianto frenante a causare il deragliamento del treno a Carnate.
Ricordiamo che quel 19 agosto il convoglio ripartì da solo mentre era in sosta alla stazione ferroviaria di Paderno-Robbiate e continuò la sua corsa senza guida fino a venire fatto deragliare alla stazione di Carnate. È quello che emerge da una perizia parziale sulla vicenda, in seguito alla quale la Procura di Monza ha disposto accertamenti non ripetibili per ricreare le medesime condizioni e riportare il convoglio sui binari e accertare l’accaduto.
Come atto dovuto per proseguire le indagini oggi sono state notificate 13 informazioni di garanzia ad altrettanti dirigenti e tecnici di Trenord, tra cui l’Ad della società Marco Piuri. Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati per disastro ferroviario colposo, oltre a quelle già effettuate del macchinista e del capotreno, servono per lo svolgimento di "accertamenti irripetibili", dopo una proroga di indagini di tre mesi, come ha confermato il Procuratore della Repubblica di Monza.
Oltre al macchinista e al capotreno, già indagati per disastro ferroviario colposo, il fascicolo di inchiesta del pm che si occupa dell’inchiesta, si è ora ampliato coinvolgendo tutta la catena di manutenzione, fino all’Ad di Trenord. “Immediatamente dopo l’incidente Trenord aveva fornito tutta la documentazione che certifica l’avvenuto rispetto di tutte le scadenze di manutenzione del convoglio”, comunica in una nota Trenord, che puntualizza come le informazioni di garanzia “costituiscono atti dovuti e necessari per poter effettuare dette operazioni sulle vetture incidentate, ricoverate nel deposito di Milano Fiorenza”.
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