Lettera aperta al candidato Sindaco della Lista “Tutti x Gattinara” da Associazione "Ferrovia Internazionale Torino-Svizzera odv", Associazione per i Grandi Espressi Europei e Coordinamento "Mobilità Integrata e Sostenibile".

"Egregio Direttore,

scriviamo con riferimento all'articolo comparso sul "Corriere Valsesiano" del 30 Aprile 2021, nel quale la Lista denominata "Tutti x Gattinara" propone la realizzazione di una pista ciclabile sulla linea ferroviaria Santhià-Arona (!).

Premettiamo che la linea ferroviaria e le opere civili accessorie (ad esempio le stazioni e i ponti) sono ancora in carico a RFI: dal portale del Ministero delle Infrastrutture, infatti, non risulta pubblicato alcun provvedimento di dismissione e, in tal senso, l'area ferroviaria di pertinenza del gestore di rete non può essere compromessa da alcun privato cittadino od Amministratore pubblico in carica e/o aspirante che sia.

La legge 112 del 2015, poi, impone l'obbligo di mantenere in efficienza la linea ferroviaria, benché sospesa, tanto più se strategica dal punto di vista logistico e potenzialmente trasformabile in un corridoio viario di importanza internazionale, come nel caso della linea in oggetto. E invece, per l'ennesima volta, apprendiamo proposte relative a una sua trasformazione in pista ciclabile, addirittura in campagna elettorale!

Le diverse posizioni vanno ovviamente rispettate, ma ci chiediamo quale ratio possa avere la proposta di realizzare un anello ciclabile attorno a Gattinara, che comporti il depauperamento di un bene pubblico di questa importanza, tanto più che proprio in queste settimane la provincia di Vercelli ha candidato la linea a ospitare la circolazione dei treni a idrogeno (proposta inserita tra le richieste inoltrate ai fini dell'ottenimento di fondi PNRR). E inoltre, sempre in questi mesi, si sta parlando di rilanciare l'intero asse Riviera-Centro Europa utilizzando l'itinerario Nizza-Cuneo-Torino-Santhià-Arona-Sempione e, a questo fine, stanno lavorando diversi organismi internazionali. E da Gattinara sorge la proposta di utilizzare una parte della linea per essere trasformata in pista ciclabile?

Il nostro Paese ha bisogno ANCHE delle piste ciclabili, sia chiaro! Ma in modo complementare al resto della mobilità, non AL POSTO delle ferrovie, ma lungo le stesse, utilizzando strade di campagna, strade arginali ecc. Tra piste e ferrovie deve crearsi una SIMBIOSI, come in effetti è avvenuto con la Ferrovia delle Centovalli o con quelle della Val Venosta o della Val Pusteria, tanto per fare alcuni degli esempi meglio riusciti.

Può aver senso proporre la realizzazione di piste ciclabili per utilizzare il sedime ferroviario dismesso anche là dove la ferrovia è stata spostata o interrata, come nella riviera di Ponente. Ma l'idea di realizzare la pista al posto della ferrovia è a nostro avviso superata e priva di logica.

Questo è il momento di progettare, di agire. Non facciamoci trovare impreparati al futuro, che deve essere necessariamente diverso dal passato, più sostenibile per la salute e lo stile di vita delle persone, oltre che rispettoso dell'ambiente. 

Siamo disponibili al confronto e alla collaborazione con progetti non visionari ma concreti, a beneficio di tutti".

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