Roberto Cingolani, ministro alla transizione ecologica, ha detto che i fondi del Recovery plan in infrastrutture saranno prevalentemente destinati alle opere ferroviarie piuttosto che alle opere stradali.

Per questo, sia il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia che la sua vice, Elisa De Berti, si sono convinti a procedere rapidamente con la presentazione del progetto del Treno delle Dolomiti. Zaia aveva anticipato tempo fa che avrebbe svelato lo studio non appena fosse rientrato l’allarme più severo dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19.
È dunque probabile che l’appuntamento maturi in maggio. Il percorso del treno ancora non è stato rivelato, ma indiscrezioni autorevoli lo danno per molto probabile lungo la Val Boite, quindi da Calalzo verso Tai di Cadore, Valle, Vodo, Borca, San Vito, Cortina. Ovviamente compirà un tracciato diverso dal trenino delle Olimpiadi del 1956, perché oggi c’è la pista ciclabile ad occupare la tratta ferroviaria.

Il percorso si svilupperà in parte sulla destra del Boite, non attraverserà, dunque, tutti i paesi. Anche perché lo scopo è quello di portare i turisti il più rapidamente possibile da Venezia, in particolare dall’aeroporto a Cortina. Non è escluso che da Calalzo ad Auronzo venga realizzata una linea ferroviaria a scartamento ridotto per collegare la città delle Tre Cime e lo stesso Comelico.

Salta, dunque, l’ipotesi per la Val Marzon ed il traforo sotto la montagna in direzione di San Vito o di Cortina. In queste settimane, invece, in Regione si è riflettuto sull’ipotesi di una direttissima per Belluno e l’Agordino con traforo fino al capoluogo ampezzano. La percorrenza è più breve, tenendo tuttavia presente che bisognerebbe realizzare un tratto molto più lungo di ferrovia ed un traforo costoso. L’investimento che si immagina è attorno ad un miliardo di euro.

L’opera non sarà comunque pronta per le Olimpiadi. È già molto se per quella data arrivasse l’elettrificazione fino a Calalzo. Per fine 2024 è dato per concluso il cantiere fra Belluno, Feltre e Montebelluna, per il quale esistono il progetto e i relativi finanziamenti. Da Ponte nelle Alpi a Calalzo l’elettrificazione è al momento, solo sulla carta.

Foto pagina Facebook C'era una volta Cortina

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