Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.
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TOP - Hitachi Rail e ETR1000
Siamo veramente dei criticoni del "Made in Italy", lo riconosciamo. Quando le cose funzionano bene, però, occorre sottolinearlo. Ebbene, lo Zefiro V300 prodotto da Hitachi Rail si sta dimostrando un super treno: veloce, comodo e affidabile.
Il prodotto piace a chi lo usa (passeggeri) e a chi lo ha comprato (Trenitalia) ma... potrebbe non essere finita qui.
Il "mille", infatti, piacerebbe anche ai dirigenti delle ferrovie arabe. In settimana, infatti, nella sede della Hitachi Rail di Pistoia, è stata avvistata una delegazione proveniente da Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Dirigenti di Etihad Rail, la compagnia nazionale ferroviaria, sarebbero interessati al prestigioso convoglio.
Lo rende noto Il Tirreno, secondo il quale, se tutto andrà bene, sarà un'altra commessa e altro lavoro per il futuro.
Bocche cucite, ovviamente dalla fabbrica: non sappiamo se c'è stata una proposta sul tavolo o qualcosa di tangibile verso l'acquisto del prodotto, ma già la visita esplorativa dei dirigenti-sceicchi è sintomo di grande interesse.
Viste le illimitate risorse economiche di cui dispongono questi signori, l'essere scelti sull'intera piazza mondiale sarebbe sinonimo di qualità e di grande competitività del "nostro" treno e della "nostra" fabbrica (tra virgolette, in quanto Hitachi nasce giapponese).
Vedremo gli sviluppi, anche se i tempi in cui la vicina Svizzera chiamava un nostro treno (il fu ETR 470) "Scheissealpino" sembrano lontani anni luce.
FLOP - percorso della Roma - Pescara: l'Italia dei campanilismi
Una linea ferroviaria per buona parte nuova, che si attorciglia sull'Appennino abruzzese per toccare in ogni modo, cascasse il cielo, il capoluogo L'Aquila. Vantaggi per i viaggiatori rispetto alla linea attuale? A parte per gli aquilani, quasi nessuno. Costi? Altissimi. Competitività rispetto all'auto? Scarsa se non nulla.
Nello specifico, il nuovo corridoio di collegamento tra Adriatico e Tirreno coinvolgerebbe il porto di Ortona, passerebbe per Pescara, Chieti e Sulmona, per arrivare a L’Aquila, nello scalo di Sassa. Da lì il percorso si complica, in quanto dovrebbero sorgere nuove infrastrutture tra L’Aquila e Passo Corese, nel Lazio. Parte di queste infrastrutture, da Rocca Sinibalda a Passo Corese, sono già previste, mentre da L’Aquila a Rocca Sinibalda sarebbero completamente nuove. Al di là del potenziamento per ottenere la linea ferroviaria veloce, occorrerebbe quindi che quel tratto fosse realizzato dal nulla. Da Passo Corese, infine, le due linee per Roma e Civitavecchia.
Se nuova linea tra Pescara e Roma deve essere, noi ci aspetteremmo un miglioramento delle condizioni di viaggio attuale, specialmente per quanto riguarda i tempi di percorrenza, cosa che con questa soluzione non vediamo.
Non vogliamo tirare la croce agli amici aquilani, vittime oltretutto di una politica dei trasporti al limite dello scandaloso, con collegamenti Diesel su linea a binario unico indegni di un capoluogo di regione.
Però, santo cielo, basta il disegno per vedere quanto sia arzigogolato il nuovo progetto. Piuttosto che insistere su uno studio ai limiti dell'impossibile forse varrebbe la pena mollare il colpo ma chiedere a gran voce che le attuali linee afferenti la città siano modernizzate come ci si aspetta nel 2021.
Non sta a noi decidere, ci mancherebbe: notiamo però che ancora una volta al centro di un nuovo collegamento sembra venire messa l'Italia dei campanili e non la visione generale d'insieme. Peccato. Flop!


