È stato approvato oggi dal CdA il bilancio 2020 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Pesante l’impattato dalla pandemia e dalle restrizioni alla mobilità di persone e merci. I ricavi operativi sono scesi del 12,8% a 10,8 miliardi di euro, l'EBITDA è passato a 1,6 miliardi di euro da i 2,6 miliardi di euro dell'anno precedente.

Il risultato netto di periodo scende a -562 milioni di euro (-1.146 milioni di euro rispetto al 2019; -196,2%) con gli effetti Covid-19 del valore di 986 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta (PFN), che si attesta a 8,9 miliardi di euro, varia per poco più di 1,2 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2019, con un rapporto PFN/Patrimonio netto a 0,2.

“La crisi pandemica ancora in corso sta rappresentando contestualmente una forte discontinuità strategica e operativa e un'opportunità per abilitare un percorso di resilienza trasformativa che consenta al Gruppo FS Italiane e alle società che ne fanno parte di emergere più forti facendo leva sull'esperienza maturata a partire da marzo 2020”, ha commentato Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo.

Lo scorso anno la società ha realizzato un volume di investimenti tecnici pari a 9 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto al 2019 (98% degli investimenti sul territorio nazionale e oltre 7 miliardi in infrastrutture ferroviarie e autostradali), contribuendo allo sviluppo e al rinnovo dei settori trasporto, infrastruttura e logistica. In tale ambito il Gruppo Ferrovie dello Stato ha anche garantito pieno supporto finanziario al settore delle costruzioni e degli appalti, attraverso immissione di anticipazioni ai fornitori per circa 1 miliardo di euro (a fronte dei 0,4 miliardi del 2019).

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