Anche Stadler Rail ha percepito gli effetti della pandemia, senza comunque subire un crollo.
Nel 2020 il fatturato del costruttore ferroviario turgoviese è sceso a 3,1 miliardi di franchi, il 4% in meno dell’esercizio precedente. Stando ai dati diffusi il risultato operativo Ebit è sceso del 19% a 156 milioni, mentre l’utile è netto si è presentato in contro tendenza, salendo dell’8% a 138 milioni. La società ha almeno in parte recuperato terreno nella seconda parte dell’anno, considerato che nel primo semestre il volume d’affari era diminuito del 16% e l’Ebit del 90%.
Nel corso del 2020, l’impresa ha dovuto far fronte a interruzioni nelle catene di approvvigionamento a causa dell’emergenza sanitaria. Inoltre in seguito a decisioni delle autorità alcuni stabilimenti sono stati temporaneamente chiusi o hanno dovuto ridurre la loro capacità produttiva. Anche la limitazione dei viaggi dei dipendenti, che ha impedito le approvazioni e le ispezioni dei treni consegnati, ha inciso sugli affari.
Le nuove commesse si sono attestate a 5,1 miliardi, in calo del 15% rispetto a un anno che aveva peraltro presentato un valore eccezionalmente elevato, commentano i vertici. Non si è verificato un crollo della domanda: “Non abbiamo registrato né cancellazioni di contratti in corso, né sono state sospese gare d’appalto”, dicono dalla dirigenza. A fine dicembre, il portafoglio degli ordinativi comprendeva lavoro per oltre 16 miliardi di franchi.
I risultati sono superiori alle attese degli analisti e anche il futuro si presenta roseo. Nell’esercizio in corso il gruppo punta infatti su ricavi compresi fra 3,5 e 3,8 miliardi. Le nuove commesse dovrebbero essere di 4-5 miliardi. Sulla base di queste premesse, il margine Ebit è atteso oltre il 6%. Nel frattempo sarà versato un dividendo di 0,85 franchi per azione, contro 1,20 franchi nel 2020.


