Ora che la livrea del Blues di Trenitalia sembra essere più o meno definita arrivano i primi apprezzamenti e le prime critiche.
Gli internauti, va detto, sono abbastanza equamente divisi, tra coloro che la trovano una livrea fresca, che spezza la monotonia del segmento Regionale e coloro che non risparmiano critiche per l'eccessiva somiglianza con cromie di altre compagnie ferroviarie.
Gli accostamenti principali che vengono più volte fatti sui social sono due e a ben vedere non sono così campati per aria. Il primo e più scontato vede i nuovi Blues accostati agli altrettanto nuovi Donizetti e soprattutto Caravaggio di Trenord.
Indubbiamente i colori sono molto simili e le forme del treno non aiutano a differenziarli, anche se va detto che l'azienda Lombarda (che poi in fondo è una joint venture tra Trenitalia e FNM) ha puntato molto più sul verde che sul blu che oltre ad avere una tonalità leggermente diversa è dislocato in altre zone del convoglio.
Il secondo, meno scontato, è addirittura con le automotrici Diesel di vari tipi delle Ferrovie Appulo Lucane che anche in questo caso si caratterizzano per le medesime tonalità cromatiche, ricevute, ad essere onesti, prima di tutte le altre compagnie.
Se queste possono essere a ben vedere delle boutade più che delle critiche, una è invece la contestazione che viene fatta dagli addetti ai lavori nei confronti del Blues. Come sappiamo, ormai da anni Trenitalia ha scelto una cromia per i treni regionali che sta applicando praticamente ovunque, tanto sui rotabili più nuovi quanto su quelli più vecchi.
Con questo nuovo schema del treno di Hitachi Rail, questa uniformità va evidentemente a sparire creando una dissonanza notevole. Probabilmente, ma questa è solo una nostra ipotesi, l'idea è stata quella di differenziare i convogli elettrici e Diesel da quelli ibridi e renderli quindi facilmente distinguibili dal personale "a colpo d'occhio".
Quale che sia la motivazione resta negli archivi una nuova, ennesima livrea per la nostra compagnia di bandiera.


