Ritorna un nuovo appuntamento con “Top & Flop” la rubrica di Ferrovie.Info in cui annoveriamo personaggi, aziende, enti o categorie che si sono, a nostro avviso, distinti in positivo e in negativo questa settimana.

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TOP - Bici sui treni

Nel resto d'Europa da decenni esistono carrozze adibite al servizio trasporto biciclette. Alcune sono equipaggiate esclusivamente per le biciclette. E vi diremo di più: spesso nei giorni estivi festivi un solo vagone per le bici non basta e occorre aggiungerne almeno un altro

Noi in Italia, che su queste cose siamo al Medioevo, stiamo iniziando piano piano a svegliarci adesso dal torpore. Non parliamo delle carrozze in sé (che esistono anche da noi...) ma della loro diffusione e della nostra abitudine ad utilizzare il servizio di trasporto bici in treno.

I nostri vicini svizzeri però, che indietro su queste cose non ci sono mai stati, hanno già pronte grandi contromosse per agevolare con un'unica giocata la lotta alla pandemia, il settore turistico e quello dei trasporti pubblici.

Gli elvetici, infatti, hanno notato che con la crisi del coronavirus lo scorso anno, la domanda per i viaggi in bicicletta e le vacanze in Svizzera ha subito un forte aumento.

Infatti spesso e volentieri gli stessi svizzeri sono rimasti insoddisfatti del servizio nel corso del 2020, visto che sui convogli non c'era abbastanza spazio per le proprie due ruote.

Quest'anno le FFS non si faranno trovare impreparate visto che con ogni probabilità la domanda per i viaggi in bicicletta continuerà ad aumentare e insieme alle organizzazioni Pro Velo e ATA hanno intavolato un ampio dibattito con i rappresentanti degli interessi dei ciclisti e con le organizzazioni dei consumatori e del settore riguardo ai viaggi sostenibili con la bicicletta al seguito.

Da marzo, infatti, nei momenti di punta, le FFS aumenteranno le capacità per il carico in proprio di biciclette fino a tre volte rispetto al 2020. Inoltre, tramite numero apposito, sarà possibile prenotare il posto per la propria bici a bordo del treno.

Mica male, eh? Noi italiani adesso abbiamo problemi più grandi delle poche biciclette caricabili sui treni. Però un pensiero a questa soluzione è lecito farlo per quando i tempi saranno migliori e potremo - piano piano - tornare a muoverci e a fare un po' di cicloturismo senza troppa paura o rischi.

FLOP - Interruzione del traffico internazionale

La domanda potrebbe essere: "Ma aveva effettivamente ripreso?". In realtà qualche traffico passeggeri internazionale c'è stato e in piccola parte c'è ancora, ma viaggiatori a bordo pochi o nessuno.

Non sorprende (ma fa male) dunque la notizia della sospensione dei collegamenti Railjet Bolzano-Vienna dall'inizio di marzo. Lo stop, per il momento, arriva fino a Pasqua ma non è escluso che venga prorogato. 

La cosa che duole di più è che sta iniziando a sembrarci normale il non poter viaggiare all'estero. Anzi, ci inizia a suonare strano l'esatto contrario, spostarsi verso altri paesi, magari in treno.

Ci troviamo ad anni luce da una situazione anche solo lontanamente normale e anche una "semplice" sospensione di un treno internazionale fa riflettere di quanto quei cartelli "Andrà tutto bene" fossero fin troppo ottimisti.

Non è flop specifico ai treni internazionali, né tantomeno ai RailJet, quanto piuttosto alla fragilità che ha dimostrato l'umanità che di fronte a una pandemia si è sostanzialmente paralizzata. Sarà qualunquistico ma forse è tempo di mettere da parte di buttare soldi in stupidaggini varie e iniziare a pensare a come fronteggiare eventi come questi. Perché è molto probabile che quello che stiamo vivendo non sia l'ultimo e nemmeno il più pericoloso.

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