Il progetto definitivo del raddoppio della ferrovia tra Mantova e Piadena (34 chilometri verso Milano che costeranno 490 milioni, di cui 340 già disponibili) va «rivisto, modificato e integrato», nel rispetto delle «prescrizioni e tenendo conto delle osservazioni e raccomandazioni».

Questa - secondo la Gazzetta di Mantova - la conclusione del Consiglio superiore dei lavori pubblici, sezione prima e terza, dopo aver esaminato l’elaborato predisposto da Italferr per conto di Rfi che si trova al ministero dell’ambiente per la Valutazione di impatto ambientale (Via). La relazione dell’organo tecnico del ministero è stata illustrata ieri, nel corso di una videoconferenza, a Provincia e Comuni di Mantova, Bozzolo, Curtatone, Castellucchio e Marcaria riuniti a Palazzo di Bagno.

Rfi, dunque, deve rifare il progetto, ritenuto in certe parti «confuso e carente» riferiscono alcune fonti, e accogliere le richieste avanzate dai territori e finora ignorate.

Soprattutto, dovrà integrare meglio il progetto con quello dell’autostrada Mantova-Cremona, che scorrerà a 200 metri dai binari, cosa che costringerà le Ferrovie a rivedere le quote dei binari e a riprogettare sovrappassi, sottopassi e ponti previsti per sostituire i tredici passaggi a livello che saranno eliminati lungo la linea e che nella versione originale, in alcuni casi, spaccavano in due i paesi.

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